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Fascisti e carabinieri: insieme nella buona e nella cattiva sorte

In questi ultimi giorni la caserma dei carabinieri Levante di Piacenza è stata nell’occhio del ciclone per le rivelazioni che sono emerse dall’inchiesta della guardia di finanza: torture, violenze sequestri di droga che veniva poi rivenduta dagli stessi agenti e chi più ne ha più ne metta. Adesso a far scalpore è anche la scelta dell’avvocato che segue uno dei carabinieri finiti in manette, un noto esponente di Forza Nuova.

Non stupisce, storicamente i rapporti tra carabinieri e compagini fasciste sono consolidati e spesso agiscono di concerto.

Da alcune voci emerge che gran parte dei militari dell’arma coinvolti nell’inchiesta fossero iscritti proprio al partito di Fiore.

Ma capiamo chi è l’avvocato del carabiniere Montella, colui che è considerato il leader di quegli uomini in divisa che spadroneggiavano nella piazza di spaccio piacentina e torturavano nella caserma Levante. Emanuele Solari è un esponente di spicco dell’area fascista, noto per le sue idee anti-immigrazione e più volte candidato per il partito Forza Nuova. Sulla sua pagina di Facebook molti sono i post con frasi inneggianti al ventennio fascista, in alcuni di questi, con slogan fascisti, appaiono anche foto di uomini e donne in divisa della caserma a cui appartenevano i 4 carabinieri arrestati, e si possono trovare anche commenti dello stesso “Giuseppe Montella” in cui si congratula con l’avvocato proprio per il contenuto dei post.

TRUE LOVE

Pestaggi ad immigrati e denaro facile

Secondo quanto riportato dai giornali durante l’interrogatorio con il GIP l’avvocato ha parlato di notizie gonfiate da giornali, e invenzioni di ogni sorta.

Foto con soldi in mano accanto a noti spacciatori del luogo vengono descritte dall’avvocato come “normali” fotografie e di debaro vinto con gratta e vinci, le botte di cui si parla in un’intercettazione telefonica vengono derubricate a “spacconate”, e il ragazzo pestato sempre secondo la linea della difesa si sarebbe ferito da solo mentre fuggiva dall’inseguimento degli agenti, eppure diverse sono le telefonate intercettate di un carabiniere che parlando col padre riferisce di essere stufo e di non volerne sapere dei metodi utilizzati dai suoi colleghi e dei ripetuti reati commessi.

La verità sul perché certe informazioni siano state rivelate non ci verrà mai raccontata, ma ciò che possiamo nuovamente sottolineare è che Fascisti e Forze dell’ordine continuano a girare perennemente a braccetto, nel bene o nel male, pronti a difendersi a vicenda.

da InfoAut

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