Da giovedì gli avvocati egiziani hanno iniziato uno sciopero a tempo indeterminato, il boicottaggio sistematico di tutte le udienze nei tribunali penali d’Egitto, in risposta alla condanna a due anni di carcere inflitta a sei colleghi dopo un litigio avvenuto il 5 gennaio in un tribunale di Matrouh.

Accusati di aver picchiato degli impiegati, gli avvocati coinvolti sono stati subito arrestati. Da cui la decisione del sindacato di categoria di lanciare la protesta che, secondo l’unione, ha raggiunto tutto il paese: solo a Matrouh allo sciopero sta aderendo il 100% dei legali.

La protesta prosegue in vista dell’udienza di appello di domenica: «L’obiettivo dello sciopero è far sì che in appello la corte accetti le richieste della difesa, ignorate in primo grado – ha spiegato all’agenzia indipendente egiziana Mada Masr uno dei membri del sindacato, Mohamed Karkab, parte del team legale dei colleghi condannati – La corte ha rifiutato di vedere le immagini della telecamere di sicurezza». Immagini che dimostrerebbero il mancato ricorso alla violenza di cui i sei sono imputati.

Sono oltre 80 gli avvocati egiziani prigionieri politici. Molti di loro sono stati condannati per gli stessi reati imputati alle persone che difendono, come nel caso di Mohamed El-Baqer, legale del noto attivista Alaa Abdel Fattah.