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Definanziare drasticamente le polizie, abolire le spese militari, aumentare finanziamenti per i servizi socio-sanitari

20 anni dopo le brutalità e le torture al G8 di Genova 2001 le polizie e le spese militari sono sempre aumentate e così anche le vittime dei reati di operatori delle polizie e le spese militari (vedi in particolare A. Mazzeo in Umanità a perdere). In nome di una falsa sicurezza che però è assicurata al dominio liberista, le polizie hanno acquisito sempre più autonomia, privilegi, peso politico e impunità quindi libertà di agire persino contro la stessa legge dello stato di diritto cosiddetto democratico. Di fatto la democrazia si rivela un simulacro che legittima abusi, violenze, corruzione e persino attività criminali.  In questi anni i reati degli operatori delle polizie sono aumentati ma i vertici istituzionali e politici non hanno messo a punto alcun dispositivo di contrasto e prevenzione di queste pratiche ma hanno sempre confermato l’impunità per disporre di forze pronte a legittimare la sicurezza liberista, cioè quella del super-sfruttamento e degli abusi di potere.

E’ indispensabile andare be oltre le denunce di questi fatti e la richiesta di scuse. Tutti i movimenti e le lotte devono far propria la rivendicazione di definanziamento drastico delle polizie, di abolizione delle spese militari e di aumento delle spese per i servizi socio-sanitari. Oltre il 30% dei detenuti sono tossicodipendenti o persone affette da disagio psichico: non dovrebbero stare in carcere ma essere affidati a servizi socio-sanitari pubblici per le loro cure e il loro reinserimento sociale. Ma da oltre 20 anni questi servizi pubblici sono stati smantellati o ridotti a quasi nulla. Lo stesso è successo per le agenzie di prevenzione e controllo per la sicurezza nei luoghi d lavoro: Ispettorati del lavoro, delle Asl, dell’Inail ecc. sono stati ridotti a dimensioni ridicole. La conseguenza è l’aumento di incidenti sul lavoro e di malattie professionali e l’aumento spaventoso del super-sfruttamento e delle nuove schiavitù.

L’Italia ha il 35% del PIL dovuto alle economie sommerse, circa 8 milioni di lavoratori oscillano fra precariato, lavoro nero e neo-schiavitù. Ma le vittime di questo non hanno quasi mai alcuna protezione!

Di fatto le polizie garantiscono solo la sicurezza dei dominanti, del super-sfruttamento e di una repressione che colpisce solo marginali ignorando le insicurezze che colpiscono la maggioranza della popolazione (basta guardare le cause della mortalità dovute soprattutto a contaminazioni tossiche dell’aria, dell’acqua, degli alimenti, dei tessuti e di tutti i luoghi di lavoro e di vita sociale e privata).

Il governo Draghi non prevede quasi nulla per risanare e rifinanziare la sanità pubblica, i servizi sociali e socio-sanitari, le agenzie di prevenzione e controllo mentre ha aumentato le risorse per le polizie e per gli affari militari. I movimenti e le lotte devono far proprie anche le rivendicazioni di definanziamento drastico delle polizie, di abolizione delle spese militari e di aumento delle spese per i servizi socio-sanitari!

Salvatore Palidda

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