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Daspo e degrado urbano: da Minniti a Salvini la lotta contro gli ultimi continua

Ora è la volta dei parcheggiatori e dei venditori abusivi, gli ultimi (al momento) ad essere colpiti dalla deriva securitaria partita da Minniti e oggi incarnata dal Ministro Salvini.

Chi sono i parcheggiatori e i venditori abusivi dei nostri giorni? Prevalentemente migranti. Attenzione a non lasciarsi ingannare, correva la primavera 2017 quando nel decreto dell’allora ministro degli Interni Minniti veniva previsto l’ allontanamento di 48 ore per queste pericolosissime figure che turbano i sonni dei politici perchè, si sa, la nostra sicurezza viene messa in serio pericolo da venditori di accendini e da quanti affollano i parcheggi provando a vendere accendini e fazzoletti e alla occorrenza accompagnare le vetture alla ricerca di un parcheggio ricevendone in cambio pochi centesimi. Pericolosi delinquenti si aggirano per le città, writers, lavavetri, parcheggiatori e venditore abusivi, da perseguire e cacciare via dai centri abitati. Quante sono le misure adottate contro questi pericolosi nemici dell’ordine pubblico? Sono migliaia, centinaia solo nelle principali città per un totale di circa 3000 allontanamenti solo tra il 2017 e il 2018.

Rendere le città piu’ sicure espellendo gli ultimi, quanti vengono imputati di arrecarare danno all’immagine dei centri urbani, espressione di quel degrado che, per sua natura, non indaga le cause dei fenomeni, non vuole conoscere i soggetti sociali e men che mai combattere le cause della miseria, ci si ferma all’apparenza dei fenomeni senza mai riuscire ad andare in profondità. Tanto Minniti quanto Salvini sono accomunati da un medesimo obiettivo: cacciare via i mendicanti dalle città metropolitane, dalle stazioni, i parcheggiatori e i venditori abusivi per essere invisi all’opinione pubblica devono essere dipinti come un pericolo sociale, una costante minaccia alla città. E’ la storia degli ultimi anni, con le retate dei vigili urbani contro l’abusivismo commerciale o nei mercati, la guerra senza quartiere condotta per reprimere gli atti contrari alla pubblica decenza che poi sono perfino il turpiloquio.

Il parcheggiatore abusivo o il venditore di accendini diventano invisi alla pubblica opinione, esponenti di pericolosi racket stranieri a conferma di pericolosissime mafie che occupano il nostro territorio. E cosi’ il daspo urbano disposto dal questore passa da sei a 12 mesi con il decreto Salvini, la cronaca locale è piena di articoli che parlano di pericolosi racket di lavavetri o questuanti, di criminalità organizzata che rappresenta un serio pericolo per l’ordine pubblico e per questo va combattuta con tutte le energie possibili.

Centro destra o centrosinistra non fanno distinzione, tutti insieme appassionatamente contro la cosiddetta criminalità organizzata che userebbe migranti, nulla tenenti, lavavetri, disperati. La realtà narrata è ben diversa dai fatti reali che parlano di città dove il numero dei senza casa e senza lavoro è in continuo aumento, nelle quali hanno chiuso le mense per i poveri e i centri di accoglienza, ridotti i progetti di inclusione sociale, murato gli immobili vuoti per impedirne l’occupazione. Sono le città dove la riduzione del danno diventa tabu’, l’accoglienza un business per cooperative, conta solo la vetrina del centro storico con periferie dormitorio senza servizi sociali.

  Con la contrazione del welfare e la riduzione dei progetti sociali  la miseria diventa sempre piu’ pericolosa perchè invece di combatterla la si alimenta, si tende a criminalizzarla come se fosse una colpa indelebile, una malattia da estirpare.E non si discerne tra le vittime e le cause della miseria, l’involuzione culturale è arrivata al punto che ormai si parla per giorni del vincitore del festival di Sanremo , problema senza dubbio dirimente per il paese , importantissimo per il Ministro Salvini che ormai discetta su ogni argomento.

I nemici del degrado urbano sono i commercianti abusivi, gli ubriachi, i senza fissa dimora, i lavavetri, i parcheggiatori, sono loro i destinatari dei provvedimenti di allontanamento dalla città, dei daspo. Insomma sono proprio loro a minacciare la nostra pace e tranquillità, a rendere insicure le città?  Senza dubbio no, tuttavia criminalizzare queste figure è utile a deviare l’attenzione dai problemi reali , distogliere fondi dalla lotta contro la miseria, per il lavoro e il welfare. E in questa lotta capiterà di vedere delle panchine divelte nei centri storici con la scusa di cacciare i mendicanti o delle fontane di acqua pubblica murate per impedire ai senza fissa dimora di lavarsi, tutti interventi di facciata utili a costruire il castello di menzogne su cui si sorregge la nozione e la pratica di degrado urbano. Non lotta contro la miseria ma caccia alle streghe contro gli ultimi.

E’ bene non dimenticarlo e rifiutare fin da ora concetti e pratiche bipartisan che vanno invece smontate e ridicolizzate. Degrado non è il venditore di accendini. Lasciare quartieri e centri urbani in stato di abbandono per anni, favorire la speculazione immobiliare e l’apertura di locali a distanza di pochi metri è funzionale ad un progetto ambizioso: in assenza di interventi manutentivi, di rilancio dell’area, i residenti percepiscono uno stato di abbandono, vedranno venir meno numerose regole e da li’ maturerranno un progressivo allontamento deresposabilizzante. Trascorrono pochi anni e arrivano i giustizieri della Lega, i fautori della lotta al degrado e della militarizzazione dei centri urbani, gli autori dei tagli al sociale con la scusa di investire i risparmi a favore di famiglie italiane che non vedranno un euro. E’ accaduto sotto i nostri occhi e non ce ne siamo accorti, abbiamo preso visione del problema con anni di ritardo. Ma non è mai troppo tardi per reagire e provare a ribellarsi  alla vulgata oggi vincente.che scaturisce dalla menzognera lettura della realtà, una realtà che trasforma la miseria in minaccia sociale e i soggetti sociali marginali in pericolosi criminali.

Ecco spiegata la nozione del degrado urbano, quella nozione che assecondata dal Pd ha fatto vincere le elezioni alla Lega consegnandole il Governo nazionale e la guida di importanti municipi. Tra il clone e l’originale si preferisce sempre l’originale, basterebbe invece cambiare copione perchè i problemi del paese sono ben altri da quelli narrati.

Federico Giusti

 

 

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