Menu

Cosenza: L’avvocatura dello Stato chiede 5 milioni di euro di risarcimento agli imputati del sud ribelle

Dopo la manifestazione dei diecimila in solidarietà con gli imputati presunti cospiratori, la parola sul Sud ribelle torna alla Corte d’assise di Cosenza dove l’avvocato dello Stato, Luca Matarrese, ha domandato, ieri, cinque milioni di euro di risarcimento ai 13 attivisti imputati per «danni d’immagine» commessi durante le giornate di Genova del luglio 2001. E’ lì secondo l’accusa, ricalcata su un discutibile dossier dei Ros, interpretato alla luce del fascistissimo Codice Rocco da un magistrato locale, Fiordalisi, che sarebbe stato messo in pratica il tentativo di sovvertire la globalizzazione economica, il mercato del lavoro, turbando le funzioni del governo. Cinque milioni di euro, inoltre, sono il doppio di quanto chiesto a Genova, lo scorso 26 ottobre, al processo contro i 25 manifestanti inseguiti dalla accusa – altrettanto abnorme – di devastazione e saccheggio – rispolverata col medesimo obiettivo di Fiordalisi: dividere i movimenti buoni da quelli cattivi e controbilanciare i processi in corso contro le violenze, le torture e gli abusi commessi dai tutori dell’ordine nell’irruzione alla Diaz e nella gestione del carcere provvisorio di Bolzaneto. Oltre a eseguire un’intimidazione su larga scala dei conflitti passati e futuri. Che poi non ci siano prove, il pm non ne ha portato nemmeno una, secondo le difese, non sembra un dettaglio capace di influenzare il pm e nemmeno l’avvocatura dello Stato tirata in ballo dalle costituzioni di parte civile volute dall’allora governo Berlsuconi e mai messe in discussione dal defunto governo Prodi e dalla sua maggioranza incapace di dare corso alla richiesta minimale di inchiesta parlamentare contenuta nel programma elettorale dell’Unione. Se davvero c’è stata associazione sovversiva dovrebbero esserci una struttura organizzativa e un accordo. I difensori di Luca Casarini, all’epoca disobbediente, e di Lidia Azzarita, attivista napoletana, lo hanno ricordato avviando la lunga lista delle arringhe, ieri mattina, a dieci giorni dalla requisitoria di Fiordalisi che reclama un cocktali di pena di 76 anni tra carcere e libertà vigilata per i 13 cospiratori. Il processo riprenderà il 5 marzo con le altre arringhe. Restano i commenti alla «paradossale richiesta» dell’avvocatura di Stato, come la chiama Haidi Giuliani, sentarice del Prc, mamma di Carlo ucciso da un carabiniere negli scontri innescati da cariche illegittime di altri carabinieri contro un corteo regolarmente autorizzato. Il vulnus al diritto è iniziato proprio dall’archiviazione dell’omicidio per legittima difesa nonostante sia agli atti un filmato che mostra Carlo chinarsi sull’estintore solo dopo aver visto il suo killer puntare l’arma dall’abitacolo del defender. «I danni dovrebbero pagarli quelli che hanno voluto e organizzato l’aggressione ai manifestanti», dichiara Giuliani. «Soldi che non vedranno mai – aggiunge Francesco Caruso, ex tuta bianca e ora deputato Prc – piuttosto ce li dovrebbero dare loro per la persecuzione politica cui da anni siamo sottoposti. I danni d’immagine al Paese li procura chi si arricchisce sulle spalle della povera gente, come il governatore siciliano Cuffaro condannato per connivenze coi mafiosi, l’ex ministro di Giustizia Mastella con l’intera famiglia in manette per clientele e affarismo, il plurimiliardario plurinquisito Berlusconi che, solo grazie alle leggi promulgate da lui stesso, riesce ad evitare la galera».«E’ bene ribadirlo con forza – segnalano Michele Di Palma, della segreteria del Prc e Italo Di Sabato dell’Osservatorio contro la repressione – la questione centrale, quando parliamo dei fatti di Napoli e Genova del 2001, è la violazione dei principi costituzionali perpetrata da apparati dello Stato. Quello di Cosenza è un processo politico. Si stanno creando dei capri espiatori e degli inutili polveroni, nel tentativo di coprire la cruda realtà dei fatti. Una volta di più, il “dopo Genova” si rivela peggiore delle tragiche giornate del luglio 2001».

Leave a Comment

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>