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Continua lo sciopero nel Cpt di Milano, esplode l’esasperazione a Roma

La prima scintilla della protesta è stata una piccola rivolta scoppiata nel Cpt di via Corelli a Milano il primo luglio. I detenuti hanno divelto panche e telecamere e rotto alcuni vetri per protestare contro le condizioni nelle quali sono costretti a vivere. La rivolta – non certo la prima, dato che una situazione simile si era già prodotta nel 2005–è scoppiata in seguito alla protesta di un recluso di origini egiziane che chiedeva l’accelerazione della procedura di espulsione a suo carico, data l’invivibilità della situazione dentro il Cpt. Da sabato 5, invece, i detenuti e le detenute di via Corelli sono in sciopero della fame. E intendono proseguire la protesta a oltranza, per rivendicare la propria liberazione dal centro di detenzione e per denunciare le condizioni di vita all’interno del centro: vitto scarso e scadente, continue espulsioni, condizioni igieniche pessime, intimidazioni e maltrattamenti da parte della polizia e mancanza di cure mediche, in particolare per i detenuti sieropositivi. Nonché reazioni rabbiose da parte della polizia e degli operatori della Croce rossa ogni volta che i detenuti denunciano questa situazione. La protesta dei reclusi di via Corelli è sostenuta dall’esterno dal Comitato antirazzista di Milano, a cui si sono affiancati altri gruppi a Torino e Bologna. (continua)

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