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Consiglio di Stato: “Niente sgomberi senza tutelare le fragilità economiche e sociali di chi occupa”

Eventuali sgomberi e sfratti vanno programmati e non effettuati a “sorpresa”, prevedendo comunque in precedenza un’assistenza concreta alle persone che rischiano di finire in strada, tutelando i livelli essenziali di assistenza dei nuclei famigliari a rischio sgombero, anche in caso di occupazione.

E’ questo il sunto della del Consiglio di Stato del 16 marzo 2022, come spiega Massimo Pasquini sul blog che cura su ilfattoquotidiano.it. Una pronuncia che segue “il ricorso presentato da Capitale contro Investire SGR spa (Gruppo Banca Finnat Euramerica S.p.A, che gestisce attualmente un patrimonio di oltre sette miliardi di euro distribuito su 52 fondi immobiliari e a coinvolta nella demolizione delle 195 case popolari della Torre ), proprietaria dell’immobile occupato in viale delle Province 196/198 a , che aveva ottenuto dal Tar del Lazio la diffida a Comune Prefettura a eseguire lo sgombero entro 120 giorni, stante, a detta di Investire SGR spa, di un inadempimento, da parte di Comune e Prefettura di Roma, nel procedere alla esecuzione”.

Il Consiglio di Stato ha però spiegato, in una destinata a fare giurisprudenza, che “il Prefetto di Roma non può dare esecuzione allo sgombero in assenza di contestuali concrete azioni di tutela delle fragilità economiche e sociali degli occupanti”.

L’intervista a Massimo Pasquini, attivista per il diritto alla e responsabile del Centro studi e ricerche dell’Unione Inquilini. Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

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