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Il confederalismo democratico attaccato su tutti i fronti, dal nord-Iraq alla Siria del nord-est

Nel silenzio della quasi totalità dei media, dallo scorso 14 aprile la Turchia di Erdogan – mentre si propone come mediatore nei negoziati rispetto alla guerra in Ucraina – ha dato il via a una nuova offensiva contro le esperienze di autonomia democratica in nord-Iraq e nella Siria del nord-est.

Con la complicità – ma anche con la collaborazione sul terreno – dei Peshmerga curdo-iracheni legati al governo regionale del clan Barzani, l’esercito turco sta attaccando via aerea e via terra le postazioni della guerriglia del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) sulle montagne del Kurdistan iracheno. Intanto l’esercito governativo iracheno ha dato il via a un’invasione del distretto di Shengal, autogovernato e autodifeso dalla comunità ezida secondo i principi del confederalismo democratico. In contemporanea ci sono stati diversi attacchi arrivati anche all’Amministrazione autonoma della Siria del nord-est.

La situazione di queste settimane, di fatto, vede le forze politiche e le forze di autodifesa militare ispirate dal pensiero di Abdullah Ocalan e del confederalismo democratico attaccate su tutti i fronti e da diverse entità statali. La natura dell’attacco è politica e vuole cancellare questa proposta e modello di società.

Ne abbiamo parlato con Davide Grasso, nostro collaboratore e docente presso l’International University College di Torino. Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

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