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Cile: Jordano, Jorge e Claudio, la storia dei 3 prigionieri politici di San Antonio.

Il presente rapporto ha come obiettivo quello di rendere visibile il caso di 3 giovani Jordano, Jorge e Claudio, residenti nella provincia di San Antonio, regione di Valparaíso, Cile.

Il rapporto presentato è stata emanato dai loro famigliari diretti, che attraverso i loro racconti danno testimonianza di come i diritti dei giovani sono stati violati, come si criminalizza la protesta e come il carcere preventivo, un ‘altra volta, è usato come una condanna anticipata, immergendo i giovani e le loro famiglie nella disperazione man mano che il processo che si avvicina.

Rapporto sui prigionieri politici di San Antonio.

Il giorno 3 marzo 2020, Jordano Santander Riquelme, Jorge Hernández Urrea e Claudio Bravo, tutti giovani della località di San Antonio sono stati arrestati dal personale della PDI (Polizia di Investigazione) approssimativamente alle ore 7:00.

All’ interno della caserma della PDI, I giovani sono stati brutalmente torturati , senza il diritto di contattare i famigliari, gli sono stati requisiti i cellulari , li hanno spogliati , li hanno colpiti in testa per non lasciare dei segni, ma sono stati aggrediti comunque su tutto il corpo; Jorge riceve un forte colpo in faccia e Jordano riceve colpi alle spalle. Sono stati minacciati di morte nel caso in cui non avessero confessato la loro partecipazione alle manifestazioni. La PDI si difende dalle accuse di tortura sostenendo che questi fatti sono accaduti mentre i giovani erano intenti a darsi alla fuga. Claudio, secondo il racconto della cugina, pensava che sarebbe stato ucciso, buttato in mare e che lo avrebbero fatto sparire.

Il giorno 4 marzo sono stati trasferiti in carcere preventivo, situazione che mantengono fino ad oggi. I giovani sono stati accusati di aver attaccato una caserma della PDI ( Polizia Di Investigazione) e di aver attaccato la dependence del tribunale della zona.

Il giorno in cui si realizza la formalizzazione dei giovani, la PDI, la governatrice di San Antonio, l’ Intendente di Valparaíso e il ministero pubblico hanno costruito un montaggio colpevolizzando i giovani per attentato, omicidio colposo e saccheggio di una farmacia. È stata la governatrice a esigere il carcere preventivo affermando che i giovani costituiscono un pericolo per la società, che a causa loro la gente non può vivere in pace per le proteste e le manifestazioni, motivo per cui è stata presentata anche una querela per la legge di Sicurezza dello Stato e il ministero pubblico ha argomentato dicendo che si tratta di un gruppo organizzato.

Le prove che hanno per sostenere le accuse sono 1 fionda, 1 pistola a proiettili di gomma, un barattolo di vernice, quaderni inutilizzati , immagini di vetri rotti della caserma della PDI.

La famiglia fa notare che le immagini presentate come prova dell’ attentato corrispondono a immagini che sono state riprese nel mese di Dicembre 2019/gennaio 2020, perciò non hanno alcun collegamento con il caso dei ragazzi.

L’ accusa per omicidio è avallata dalla versione della PDI, che racconta che una guardia era stata minacciata dai giovani usando la fionda. Però non sono state presentate né referti per le lesioni o registrazioni di video in cui si dimostra la partecipazione dei giovani .

Lo scorso 19 di agosto, I giovani affrontarono l’udienza per chiudere il caso e vedere la possibilitá di modificare la misura cautelare.

Jordano Santander Riquelme di 36 anni , padre di famiglia di 1 bambino di 11 anni . La famiglia si aiuta mutualmente per coprire le spese della casa . Per sostenere i pacchi che sono inviati 3 volte alla settimana, la sua compagna Tania Parada lavora in un mercato e tutto quello che riesce a guadagnare è destinato per pagare i pacchi che  secondo le sue stesse parole “servono a far sì che lui si trovi bene nonstante tutto e non gli manchi niente”. Dobbiamo menzionare che Tania ha seri problemi di salute, per cui Jordano era il suo grande sostegno. Dall’altra parte, Jordano ha anche problemi di salute precedenti alla sua detenzione, che si sono aggravati a causa del pestaggio. Attualmente si trova con la sua terapia sospesa ed ha a disposizione dei calmanti per mitigare i dolori.

Claudio Bravo Cabello è un ragazzo di 29 anni appartenente a una famiglia molto unita, single e senza figli. Ha studiato nella scuola superiore con la specializzazione relazionata all’elettronica. Lavora in maniera indipendente riparando oggetti tecnologici. È un artigiano coltivatore di cactus, confeziona acchiappasogni ed è anche un orafo. In relazione alle spese, queste sono coperte dalla sua famiglia e amici. Riguardo alle spese legali della difesa, versano mensilmente 50.000 pesos.

Jorge, è un giovani di 29 anni , padre di un bimbo di 1 anno. Lui è un lavoratore, ama viaggiare e viveva insieme a suo padre. A causa della situazione carceraria, la madre di Jorge è tornata a vivere nella zona per riuscire a essere vicina a suo figlio, nonostante abbia seri problemi di salute. Così sono tornati al nido famigliare anche i fratelli per sostenere Jorge. In questo caso, il padre è l’unica fonte di guadagno economico, l’unico sostegno, l’unico responsabile che bada e provvede per le spese della casa e del carcere, le quali si vedono aumentare per le cure mediche che occorrono a Jorge. Un imprenditore ( avrebbe dovuto inaugurare la sua fabbrica di birre artigianali), amante della lettura, un creativo che dedica tuo il suo amore creando per suo figlio alcuni dinosauri con la mollica del pane per quando si rincontreranno e crea anche delle figure per la sua famiglia.

Estratto dell’intervista di :

http://www.laizquierdadiario.cl/Jordano-Jorge-y-Claudio-la-historia-de-tres-presos-politicos-de-San-Antonio

L’ aggiornamento a Dicembre 2020.

I giovani prigionieri politici di San Antonio solamente nel mese di Dicembre 2020 dopo 8 mesi di isolamento a causa delle misure sanitarie adottate per il Covid-19 hanno avuto il diritto di ricevere le visite della propria famiglia.

Il 17 di Dicembre si è realizzato nel Tribunale di San Antonio, la preparazione al processo, in cui le accuse contro gli imputati non solo sono state confermate, anzi sono state aggravate da altre accuse inesistenti e prive di prove concrete che rendono più complessa la loro posizione giudiziaria di fronte all’ ennesima creazione di montaggi della polizia .

La data del processo è stata fissata per il prossimo 16 febbraio 2021. Intanto, le famiglie, amic* e collettivi solidali continuano a sostenere attraverso l’autogestione il caso di Claudio, Jordano e Jorge per esigere la loro immediata libertà  e per porre fine a questa infame oppressione carceraria carente di motivazioni giudiziali e legali che possano giustificare questa detenzione arbitraria e assolutamente ingiusta.

“Abbiamo avuto una settimana di totale reclusione, le notti sono così calde che facciamo fatica per dormire e durante il giorno andiamo in giro come zombi…..”

Uomo libero amerai sempre il mare…

Ti aspettiamo, vi aspettiamo

LIBERTÀ PER CLAUDIO BRAVO E I PRIGIONIERI POLITICI DI SAN ANTONIO.!!!

Solidarietà internazionalista anticarceraria!!!

Rete Internazionale in difesa del popolo mapuche Italia. 

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