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Ciao Salvo

Si è spento ieri, dopo due settimane in ospedale a causa di una brutta caduta, Salvatore Ricciardi. Aveva 80 anni e una lunga storia di militanza comunista alle spalle

salvatore-ricciardi

Agli inizi di marzo, Salvo era stato ricoverato al Policlinico Umberto 1° a seguito di una caduta ,mentre prendeva parte ad una iniziativa in sostegno delle lotte dei detenuti ” dal coronavirus e dal sistema carcerario, per le misure alternative e l’amnistia“.
Il quadro medico di ” 4 costole rotte,un polmone bucato,la polmonite” dava subito la gravità della situazione, tanto da sottoporre Salvo già cardiopatico e con altri vari acciacchi alle cure della terapia intensiva, comunque vigile e presente a se stesso.
Tra speranze e attese, la situazione respiratoria è andata via via aggravandosi fino ad esigere l’intubazione e nel mentre le terapie antibiotiche non davano nessun riscontro, fino all’entrata in dialisi e all’arresto cardiocircolatorio che ne ha decretato la fine.
Con Salvo se ne va un altro pezzo della memoria antagonista romana, che ha contribuito tra impegno personale e miriadi di lotte a trasmettere di generazione in generazione quella coscienza critica nei confronti del modello capitalistico di società, che sta ulteriormente dimostrando tutto il suo fallimento a fronte della presente pandemia.
Salvo è stato per ultimo una delle voci di Radio Onda Roissa , con le trasmissioni sul carcere dove denunciava l’orrore di questa istituzione totale, dedita solo all’annichilimento e alla distruzione psicofisica dei malcapitati, anche con tremendi strumenti di tortura quali il ” regime del 41 bis e l’ergastolo ostativo”.

Salvo nel suo “Maelstrom” (DeriveApprodi, 2011) ha raccontato la sua storia politica, dall’antifascismo alle lotte sindacali, dall’Autonomia Operaia alla militanza armata nelle Brigate Rosse. Poi ci fu il carcere con le sue rivolte, ancora la lotta per abolirlo e sovvertire lo stato di cose presenti.

Impossibile non riconoscerlo nelle manifestazioni, col suo basco in testa, mentre fumava o evitare di ascoltarlo denunciare il mondo carcerario ne “La conta” su Radio Onda Rossa.

In una vecchia intervista pubblicata su Infoxoa – Zona di quotidiano movimento (anno 0, numero unico, febbraio-marzo 1998), Salvo raccontava così il ritorno alla libertà dopo tanti anni di galera:

C’è il corpo innanzitutto, che è una grossa mediazione per la mente. Loro catturano il corpo anzitutto. La fisicità della vita. Il tatto, quindi il piacere di toccare un altro corpo, la sabbia, un albero, l’erba. Questo piacere ti viene tolto e viene sostituito con una regressione anche mentale. Quando esci dal carcere e recuperi queste cose, è un grosso piacere. Immaginati per 16 anni chiuso in una stanza di pochi metri quadrati… che effetto ti fa il mare? Poi ovviamente la sensazione bellissima nel ritrovare i/le compagni/e, nel poterli toccare, sentire. Ritrovare quindi gli ambienti collettivi […]. È importante stare tra compagni/e, anche se in pochi. È bello e merita di essere vissuto.

Quando Salvatore uscì dal carcere si rimise in gioco e in discussione, si rapportò col movimento comunista e antagonista e – disse – «non c’è barba di giudice che me lo potrà impedire».

Una volta, alla domanda «Chi avresti voluto essere?», Salvatore rispose così: «Un suonatore di sax […] Mi sarebbe piaciuto suonare e girare il mondo, girare il mondo e suonare, prendendo stimoli e nuovi linguaggi musicali da terre, genti e culture diverse con le quali sarei entrato in comunicazione».

Sarà per la prossima volta, che la terra ti sia lieve!

Archivio trasmissione “La conta”

Blog di Salvatore Ricciardi: Contromaelstrom

Caro Salvatore vogliamo salutarti cosi

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