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C’è un questore in redazione: “La Repubblica” invita alla delazione

L’edizione milanese del quotidiano sprona i suoi lettori a denunciare i vicini di casa con una prima pagina surreale

repubblica-delazione

Un titolo surreale, che le virgolette non riescono certo a rendere più potabile. “Caccia alle feste vietate, chi sa chiami il 112”.

Così si presenta la prima pagina dell’edizione milanese di Repubblica, che invita tutti i lombardi a segnalare a polizia e carabinieri  possibili feste private, riunioni familiari,  assembramenti nelle case private. Insomma a diventare tutti  spie per un giorno (o forse più), magari per un rumore più forte del previsto, una musica che proviene dall’appartamento accanto. O semplicemente perché il vicino di casa ti sta sulle scatole.

In ossequio alle norme dell’ultimo dpcm il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari gioca a diventare la voce petulante della questura, un piglio delatorio travestito da senso civico,  una sociologia da strapazzo che se la prende con i “giovani irresponsabili” e maratoneti di aperitivi e festicciole, giornalismo paternalista e giustizialista. In una regione dove le autorità hanno gestito in modo catastrofico l’emergenza Covid prendersela con le degustazioni in darsena è un capolavoro di ipocrisia.

Sarebbe curioso sapere se il giornale di Largo Fochetti abbia mai invitato i lettori a segnalare con la stessa enfasi una violenza familiare o un sopruso su un luogo di lavoro…

Sara Volandri

da il dubbio

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