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CasaPound Ostia: aggressioni e amicizia col clan Spada, l’escalation violenta dei neofascisti

Dopo l’ennesima aggressione di un ragazzo da parte di CasaPound a Ostia, le associazioni del territorio hanno lanciato un corteo per Sabato 11. Che l’organizzazione neofascista vorrebbe impedire

Un anno e mezzo di aggressioni e intimidazioni: questo sta accadendo a Ostia a causa della presenza sempre più minacciosa di CasaPound sul territorio. L’ultimo episodio violento è accaduto solo qualche giorno fa, il 31 gennaio, quando Diego, un ragazzo che fa parte dell’associazione Alternativa Onlus, è stato picchiato da cinque militanti dell’organizzazione neofascista in un parcheggio. Diego voleva partecipare a un incontro che si stava tenendo al municipio ma ha trovato l’ingresso sbarrato da CasaPound, che stava impedendo l’ingresso nella sala: non riuscendo a entrare, è tornato verso la macchina per andare a casa e qui è stato raggiunto da cinque di loro, picchiato selvaggiamente, e lasciato a terra.

In risposta a quest’ennesima aggressione, gli amici di Diego e le associazioni presenti sul territorio hanno convocato una manifestazione per sabato 11 febbraio dal titolo “Fermiamo CasaPound: stop alla violenza fascista”, che partirà alle 15.30 dalla stazione Lido Centro. Poco dopo è arrivata la risposta di CasaPound, che ha dichiarato in una nota: “Se il corteo annunciato dalla fantomatica sigla Ostia Solidale sarà autorizzato siamo pronti ad occupare la piazza della stazione Lido Centro ed impedirlo”. Un messaggio che non fatica a essere redatto nonostante il violento pestaggio di cui si sono resi protagonisti solo qualche giorno prima.

Ma che relazione ha oggi CasaPound con il territorio e cosa sta accadendo da un anno e mezzo? Lo abbiamo chiesto a chi a Ostia ci abita: quello che è venuto fuori è un’escalation di violenza che l’organizzazione neofascista ha attuato sul territorio supportato dall’amicizia con il clan Spada, organizzazione criminale che opera soprattutto a Ostia Ponente. «CasaPound Ostia esiste da circa cinque anni e mezzo e per molto tempo ha avuto il ruolo che ha ricoperto anche in altri quartieri, ossia quello di gruppuscolo un po’ sfigato con nessuna relazione sul territorio. Negli ultimi tempi c’è stato un innalzamento del livello dello scontro e sono iniziate a verificarsi numerose aggressioni», racconta un abitante di Ostia a DINAMOpress. Quello che ne emerge è un quadro abbastanza chiaro: appena alcune esperienze di socialità sul territorio muoiono, CasaPound inizia a palesare la sua alleanza con il clan Spada iniziando a praticare tutta una serie di attività sul territorio «Prima impensabili. Ci siamo resi conti che il rapporto tra CasaPound e Spada andava avanti da tempo perché qualche giorno fa è stato condannato a tre anni e quattro mesi Ferdinando Colloca per aver agevolato il clan nella gestione dello stabilimento balneare Orsa Maggiore. Colloca è stato il candidato regionale di CasaPound alle regionali del 2013».

Il ragazzo che è stato aggredito, Diego, non è un “militante dei centri sociali”, ma un ragazzo che fa parte di un’associazione laica, Alternativa Onlus, che si riunisce in parrocchia per organizzare iniziative di volontariato sul territorio. Ad esempio portano coperte ai senzatetto per scaldarsi e cibo per non morire di fame, fanno assistenza a prostitute e tossicodipendenti. E paradossalmente sono soprattutto i ragazzi che fanno parte di queste associazioni, e non i militanti degli spazi sociali, a essere colpiti dalla violenza fisica di CasaPound. «Se la prendono principalmente con associazioni come Alternativa, Libera e addirittura i Giovani democratici perché, anche se non rivendicano apertamente di essere antifascisti, nelle pratiche sono ben distanti dai ragionamenti di CasaPound, e questa cosa li disturba davvero molto».

L’aggressione del 31 gennaio a Diego, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Le associazioni presenti sul territorio di Ostia – ma soprattutto gli amici del ragazzo – hanno deciso di chiamare una manifestazione per denunciare e mettere fine a queste violenze. Coincidenza ha voluto che CasaPound stessa indicesse una manifestazione per lo stesso giorno ad Acilia, in commemorazione delle foibe. «Abbiamo chiamato la manifestazione per fermare la violenza fascista di CasaPound sabato 11 febbraio proprio perché pensavamo che loro facessero la manifestazione il giorno prima (il “Giorno del ricordo” delle foibe è il 10 febbraio, N.d.r.) e non volevamo assolutamente cadere nel gioco della contrapposizione tra due piazze. Quello che ci interessa è denunciare quanto sta accadendo sul territorio e non lo scontro con CasaPound sul “giorno del ricordo”. Loro ovviamente stanno prendendo a pretesto le foibe per impedire la nostra manifestazione ma è una cosa assurda anche perché noi saremo a Ostia, loro ad Acilia. Non ci sarebbe nemmeno un problema di ordine pubblico quindi. Le loro motivazioni sono solo pretestuose».

La piattaforma Ostia solidale, che ha indetto la manifestazione, non ha intenzione di rinunciare al corteo, anche per spingere tutti quei ragazzi che nel corso degli anni sono stati aggrediti a denunciare le violenze subite e a non sentirsi soli.

da DinamoPress

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