Caruso: Orgoglioso di essere stato condannato. Lo rifarei tutti i giorni
- ottobre 04, 2007
- in lotte sociali, testimonianze
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Non credo presentarò appello per la condanna: vorrei andare immediatamente in carcere perchè, come nella migliore tradizione della disobbedienza civile, ritengo questa sia la migliore forma di denuncia contro un sistema che lascia nell’impunità chi ruba e intasca miliardi di tangenti e condanna invece attivisti precari e disoccupati che denunciano il carovita, che distribuiscono poche decine di scatole di pelati e pacchi di pasta alle famiglie più povere all’esterno di un supermercato.
Siamo estorsori di diritti, lo siamo sempre stati e lo continueremo ad essere, orgogliosi delle nostre azioni, del nostro essere ogni giorno al fianco dei più deboli, dei poveri, degli esclusi, di chi non riesce ad arrivare a fine mese, di chi
conta i centesimi ogni volta per far la spesa, perchè la pensione non basta mai, perchè i salari sono sempre più bassi e i prezzi sempre più alti, con i figli che devono crescere e gli anziani che bisogna accudire.Oggi l’istat ci dice che sono quasi 8 milioni gli indigenti in Italia, ma a chi volge lo sguardo verso il basso e non sceglie di restar accecato dalla ricchezza e il privilegio, non ha bisogno delle fredde statistiche per sapere che bisogna lottare contro il dilagare drammatico della precarietà e della povertà.Ci possono anche arrestare, ma non riusciranno mai a fermare nemmeno con il carcere la nostra voglia di lottare contro le ingiustizie sociali, la nostra voglia di mobilitarci per rivendicare diritti per tutti e non favori per qualcuno.Ai magistrati che ci hanno condannato rivolgo l’appello a inquisire e condannare i vertici sindacali della CGIL, i leader dei
partiti della sinistra, perchè anche loro, sotto la minaccia della mobilitazione di piazza, cercano ogni giorno di estorcere misure e provvedimenti a favore dei più deboli.Non nutro astio nei loro confronti come non ne nutro nei confronti dei magistrati che hanno lasciato a piede libero i Tanzi, i Consorte, i Ricucci che hanno defraudato miliardi alle famiglie e ai cittadini: avrei preferito la condanna al massimo della pena, senza alcun attenuante per il valore sociale dell’azione o la lieve entità dei fatti. Per dimostrare come ancora una volta loro rubano, corrompono, imbrogliano, evadono, abusano del potere, e invece sono delinquenti coloro i quali combattono le ingiustizie, denunciano le prepotenze, si mobilitano al fianco delle sofferenze sociali del nostro tempo. Loro sono innocenti, siamo noi i veri delinquenti.
Siamo estorsori di diritti, lo siamo sempre stati e lo continueremo ad essere, orgogliosi delle nostre azioni, del nostro essere ogni giorno al fianco dei più deboli, dei poveri, degli esclusi, di chi non riesce ad arrivare a fine mese, di chi
conta i centesimi ogni volta per far la spesa, perchè la pensione non basta mai, perchè i salari sono sempre più bassi e i prezzi sempre più alti, con i figli che devono crescere e gli anziani che bisogna accudire.Oggi l’istat ci dice che sono quasi 8 milioni gli indigenti in Italia, ma a chi volge lo sguardo verso il basso e non sceglie di restar accecato dalla ricchezza e il privilegio, non ha bisogno delle fredde statistiche per sapere che bisogna lottare contro il dilagare drammatico della precarietà e della povertà.Ci possono anche arrestare, ma non riusciranno mai a fermare nemmeno con il carcere la nostra voglia di lottare contro le ingiustizie sociali, la nostra voglia di mobilitarci per rivendicare diritti per tutti e non favori per qualcuno.Ai magistrati che ci hanno condannato rivolgo l’appello a inquisire e condannare i vertici sindacali della CGIL, i leader dei
partiti della sinistra, perchè anche loro, sotto la minaccia della mobilitazione di piazza, cercano ogni giorno di estorcere misure e provvedimenti a favore dei più deboli.Non nutro astio nei loro confronti come non ne nutro nei confronti dei magistrati che hanno lasciato a piede libero i Tanzi, i Consorte, i Ricucci che hanno defraudato miliardi alle famiglie e ai cittadini: avrei preferito la condanna al massimo della pena, senza alcun attenuante per il valore sociale dell’azione o la lieve entità dei fatti. Per dimostrare come ancora una volta loro rubano, corrompono, imbrogliano, evadono, abusano del potere, e invece sono delinquenti coloro i quali combattono le ingiustizie, denunciano le prepotenze, si mobilitano al fianco delle sofferenze sociali del nostro tempo. Loro sono innocenti, siamo noi i veri delinquenti.
Francesco Caruso
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