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Calcio e antirazzismo

Pseudo-democrazie e propaganda fascista, dal Regno Unito all’Italia

di Pallonate in faccia

È stata una giornata densa, quella di ieri. Prima la spaventosa notizia della sospensione di Gary Lineker dalla BBC a causa delle sue critiche alla nuova legge sull’immigrazione, che viola diritti umani e convenzioni internazionali, poi il caso dell’Athletic Brighela di Bergamo, multato per aver esposto uno striscione per chiedere che non si lasci più morire la gente in mare. Per lavarsi la faccia da questa decisione, la FIGC e il CONI hanno deciso che in questo turno dei campionati nazionali verrà osservato un minuto di silenzio prima di ogni partita, accompagnato da un messaggio in cui si precisa che “il Governo rinnova il suo massimo impegno per contrastare la tratta di esseri umani, tutelare la dignità delle persone e salvare vite umane”. Queste parole sono state lette ieri sera prima di Spezia-Inter e di Cagliari-Ascoli, mentre in contemporanea il governo decideva, dopo le critiche di Mauro Berruto (ex-allenatore di pallavolo e membro della segreteria del PD), che era inopportuno riproporle nei prossimi giorni, limitandosi a un più dignitoso minuto di silenzio.

Ma queste storie indegne hanno anche un rovescio. La grande presa di posizione a favore di Lineker, davanti alla censura fascista del governo di Rishi Sunak: Ian Wright, che avrebbe dovuto apparire nello show Match of the Day condotto da Lineker, ha subito annunciato il suo rifiuto, in solidarietà con il collega. Nel giro di poche ore, numerosi giornalisti sportivi si sono schierati dalla parte di Lineker, così come opinionisti ed ex-calciatori come Alan Shearer, Jermaine Jenas, Micah Richards e Alex Scott (lei che fu l’unica, durante i Mondiali in Qatar, a portare la tanto contestata fascia arcobaleno). La PFA, il sindacato dei calciatori inglesi, si è detta pronta a sostenere ogni giocatore che si rifiuterà di parlare ai microfoni della BBC dopo le partite. Allo stesso modo, ieri la notizia (riportata precedentemente anche qui) della multa all’Athletic Brighela ha circolato tantissimo, arrivando pure su alcune testate nazionali e venendo ricondivisa da importanti personalità italiane, come Cecilia Strada, che si è offerta di pagare la multa al posto del piccolo club bergamasco. Tantissime persone online hanno espresso solidarietà alla squadra e si sono offerte di contribuire a pagare la multa e altre eventuali sanzioni future. Poco fa, sulla sua pagina Facebook, l’Athletic Brighela ha ringraziato per il supporto e ha chiesto che le eventuali donazioni vengano destinate invece a ong che aiutano i migranti: mercoledì verranno comunicati i dettagli di questo crowdfunding.

Esistono governi (peraltro di scarso supporto popolare: sia i Conservatori britannici nel 2019 che la destra italiana l’anno scorso hanno ottenuto il voto di appena il 29% degli elettori totali), ed esistono persone con un briciolo di umanità. Viva Gary Lineker, viva l’Athletic Brighela, viva il calcio che resiste!

Da Londra le valutazioni ai nostri microfoni di Ceru, compagno bergamasco che da anni e vive in Inghilterra. Ascolta o scarica

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