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Bruxelles: Scontri per la morte di Ibrahima, incendiata una caserma e colpita l’auto del Re

Polizia costretta a scortare il veicolo del monarca mentre centinaia di manifestanti si scontrano con le forze dell’ordine per le vie della capitale belga. Il bilancio è di 116 fermi e 4 arrestati tra i manifestanti e 5 feriti tra gli agenti anti-sommossa

Serata e nottata di proteste e scontri ieri, mercoledì 13 gennaio, a Bruxelles. Un migliaio di persone ha risposto all’appello di realtà e collettivi antirazzisti per una manifestazione a seguito dell’arresto e della morte, mentre si trovava in custodia, del giovane Ibrahima, 23 anni, sul quale non è ancora stata fatta alcuna chiarezza.

Secondo le fonti di polizia riprese dai media mainstream del Belgio, il 23enne – nato in Guinea e cittadino belga – sarebbe stato fermato per sospetta violazione delle misure anti-Covid e deceduto per “arresto cardiaco”. Si attendono però ancora il rapporto dell’autopsia e i risultati delle analisi tossicologiche.

Mezze parole e giustificazioni che non convincono per nulla famigliari e amici di Ibrahima, oltre a realtà migranti e antirazziste scese in piazza a Bruxelles, con duri scontri con la polizia. Il bilancio ufficiale parla di nove mezzi della polizia colpiti o dati alle fiamme, mentre alcuni sassi hanno raggiunto anche l’auto del Re Filippo, di passaggio in quei momenti. Dure le cariche poliziesche, con 116 fermati e 4 arrestati: questi ultimi sarebbero connessi all’incendio, avvenuto nella notte, della stazione di polizia in piazza Liedts.

Da Bruxelles la corrispondenza ai nostri microfoni di Andrea, compagno di Rifondazione comunista Belgio. Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

https://www.youtube.com/watch?v=YNArBo2WcK8&feature=emb_title

e le proteste continuano

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