Brescia: un fiume in piena per il diritto alla salute e al futuro.
- aprile 10, 2016
- in lotte territoriali
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Per rivendicare il diritto alla salute e per il futuro in piazza questo pomeriggio, 10 aprile, a Brescia, migliaia di persone provenienti da tutta la provincia (e anche delegazioni da quelle più o meno vicine) si sono radunate al parco Gallo di Brescia 2 per un corteo che verso le 15.30 è partito in direzione della Prefettura, nel cuore del centro storico, in Piazza Duomo. Gli organizzatori hanno stimato la partecipazione di 15mila persone.
Dietro lo striscione di apertura “BASTA VELENI, per il diritto alla salute e al futuro” la manifestazione promossa dal tavolo “Basta Veleni”, formato da oltre 60 comitati ambientalisti locali, ha portato per le strade della città le proprie rivendicazioni: una moratoria che blocchi nuove cave e nuove discariche, ottenere una drastica riduzione delle emissioni, ribadire la contrarietà a progetti inutili come il Tav Brescia-Verona e l’autostrada della Valtrompia e rifiutare le logiche energetiche e neoliberiste contenute nello Sblocca Italia, contro le trivellazioni nella bassa bresciana e l’incenerimento dei rifiuti, denunciando le responsabilità di chi ha governato fino ad oggi il territorio bresciano e chiedere un cambio radicale nella gestione.
Al corteo presenti anche diversi sindaci e assessori di amministrazioni della provincia di Brescia (Berlingo, Cologne, Chiari, Soiano, Montichiari , Verolavecchia , Cazzago San Martino, Castenedolo) del Comune mantovano di Medole, oltre che il sindaco del capoluogo Del Bono e l’assessore all’ambiente Fondra. Presenti anche alcuni parlamentari e senatori bresciani del M5S.
Un appuntamento preparato da mesi e con decine di iniziative sui territori martoriati della provincia disseminata di discariche, gassificatori e di analoghi progetti in futuro, e della città, che continua a vivere il dramma della contaminazione da Pcb nella zona ovest e quello della presenza dell’inceneritore di A2A.
Proprio per denunciare questo impianto , la logica dell’incenerimento dei rifiuti e promuovere la valorizzazione delle materie prime di seconda generazione un presidio notturno a ridosso dall’inceneritore cittadino si è tenuto tra lunedì e marteedì notte del 4-5 aprile.
Senza contare le grandi e piccole opere inutili, dalla Brebemi alla Tav, solo per citare i due più conosciuti, che hanno mangiato e mangeranno il territorio bresciano sempre più cementificato.
Territorio dove ci si ammala e si muore a causa di decenni di industrializzazione selvaggia in nome della solita quanto perversa logica del profitto.
da Radio Onda d’Urto
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