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Bergamo: perquisizioni e accuse di terrorismo per le minacce a Confindustria che non voleva la “zona rossa”

La Dda di Brescia nell’ambito delle indagini relative alle buste con proiettili dell’estate scorsa contro Confindustria Lombardia, Bergamo e Brescia, ha effettuato una serie di perquisizioni in particolare nella Bergamasca. Fonti di stampa parlano anche di alcuni indagati, con contestazioni pesantissime, legate all’articolo 270bis (associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico), 612 (minacce) e 339 (aggravante per lesione minacciate).

Rifondazione Comunista rende noto che tra le persone perquisite ci sono la compagna Pia Panseri, compagna facente parte della segreteria Provinciale di PRC Bergamo,impegnata sui temi dalla salute e della sanità, un esponente del Comitato Popolare Verità e Giustizia delle vittime del Covid e animatore dei presidi che si sono svolti per mesi davanti all’ospedale di Alzano.

“Siamo certi – dice Rifondazione – della loro estraneità alle accuse mosse nei loro confronti ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà. Se, in linea con i periodi più oscuri della nostra repubblica, si pensa di riscrivere la storia minimizzando le proprie responsabilità, ben si sappia che noi sappiamo”.

Il commento di Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

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