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Bari: Fotosegnalazione e impronte digitali per i manifesti sul G7

Non si può restare soli, certe notti qui
Contro narrazione tossica e provocazioni poliziesche al G7 di Bari.

Questa notte, dieci tra compagne e compagni della – Puglia contro il G7 – sono stati trattenuti in stato di fermo, identificati con fotosegnalazione ed impronte digitali; Avvicinati per quello che sembrava un normale controllo, sono stati portati al commissariato di San Paolo senza alcuna motivazione reale se non quella di avere alcuni manifesti del coordinamento Pugliese contro il G7 riguardanti la manifestazione del prossimo 13 Maggio e pericolosissimi manifesti della Ciemmona 2017.

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Mentre la città di Bari è soffocata dalla narrazione tossica che giornali e testate web continuano a portare avanti in vista del prossimo G7 finanziario che si terrà a Bari seminando paure e allarmismi attraverso lo spauracchio “black block”, le forze dell’ordine, con un ennesimo atto di abuso di polizia, continuano a provocare e minacciare apertamente tutte e tutti coloro che intendono dare voce alla loro opposizione ai “grandi della terra”.

Durante l’identificazione alle solite minacce e provocazioni si è aggiunto il tentativo di rifilare una versione di comodo che i compagni e le compagne si sono rifiutati di firmare e la volontà di sottrarre alla libertà di circolazione un migrante. Lo stesso questore, che difronte a tv e giornali afferma che “sarà garantito il diritto a manifestare per le strade della città di Bari”, la notte alimenta un clima di tensione e persecuzione contro attiviste ed attivisti largamente fomentato dagli organi di stampa in vista del prossimo G7. Uno scenario perfettamente coerente alla legge securitaria Minniti/Orlando, fortemente voluta dal Presidente dell’Anci e Sindaco di Bari Antonio Decaro, che dà il via libera ad episodi di abuso di polizia come quello che hanno subito compagne e compagni questa notte a Bari. L’uso del “teorema della legalità” nasconde solo il tentativo di privarci della giustizia sociale, del diritto a manifestare il nostro dissenso e del diritto alla libera circolazione.

Non saranno queste intimidazioni ad impedirci di scendere nelle strade il prossimo 13 Maggio, per ribadire il nostro rifiuto ad un modello di sviluppo che punta alla svendita dei territori alle multinazionali del gas e del petrolio, così come deciso dal governo Renzi attraverso lo Sblocca Italia.

Invitiamo tutte e tutti a mobilitarsi nei prossimi giorni, a partecipare a tutte le iniziative che si terranno in città contro il G7 dei potenti e alla grande manifestazione che si terrà il giorno 13 Maggio.

Concentramento ore 9:00
Largo 2 Giugno – Ingresso Viale Einaudi

Puglia contro il G7

Ciemmona 2017

bari g7

 

 

 

 

 

 

 

G7 Bari, prove tecniche di repressione – Solidarietà ai Compagni fermati.

Le giornate del G7 finanziario a Bari si avvicinano ed in città si respira, già da tempo, una situazione pesantissima. La macchina repressiva, in moto da oltre un mese, fa le prove generali per quelli che saranno i giorni del vertice; a farle da spalle, come sempre, il giornalismo allineato che oscurando le motivazioni di opposizione ai grandi della terra fa da cassa di risonanza per la strategia di tensione e paura che la questura sta diffondendo in città.

È in questo clima di deliri legalitari ed odio diffuso che nella notte tra venerdì e sabato dieci compagn* del “Coordinamento Puglia contro il G7” sono stati fermati e portati in commissariato per essere schedati e trattenuti tutta la notte in stato di fermo. Il tutto per il semplice fatto di avere nelle loro auto materiale cartaceo riportante le iniziative contro il G7 finanziario in programma dall’11 al 13 maggio proprio a Bari.

Il nervosismo e le provocazioni della polizia e l’atteggiamento della stampa main-stream non puntano ad altro che distogliere l’attenzione dal problema reale: le decisioni che pochi prenderanno sulla pelle di tutti.

In una regione devastata da varie crisi ambientali e sociali ed i cui territori sono stuprati dalle logiche delle grandi opere inutili, è necessario scendere in strada per contestare i “grandi della terra”. La presenza in piazza deve essere anche un segnale per rispondere a chi, in nome della sicurezza, tenta di toglierci la libertà di movimento e di circolazione all’interno dei nostri quartieri, rinchiudendoci in una gabbia denominata “zona rossa”.

Esprimiamo la nostra solidarietà alle compagne e compagni fermati e trattenuti in questura ed in questo contesto ci sembra ovvio che il modo migliore per farlo sia quello di rilanciare la mobilitazione ed invitare tutti a partecipare a tutte le iniziative che si terranno dall’11 maggio e che confluiranno nella manifestazione del 13 (partenza alle ore 9,00 da Parco 2 giugno – ingresso Via Einaudi).

Collettivo Exit

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