Menu

Azione di Extinction Rebellion allo Store Tesla di Milano. 21 denunce

L’azione pacifica di Extinction Rebellion allo Store Tesla di Milano si è conclusa con 21 denunce e la proposta della Questura di foglio di via per 8 persone. “Misure previste per reati di mafia vengono ormai usate regolarmente dalle Questure di tutta Italia per limitare il diritto costituzionale di manifestazione e di esprimere liberamente il pensiero”.

di Extinction Rebellion

L’azione di Extinction Rebellion (venerdi 7 marzo) allo Store Tesla di piazza Gae Aulenti a Milano si è conclusa con la rimozione di peso di tutte le persone e la notifica, a 21 di loro, di una denuncia per manifestazione non preavvisata e violenza privata. Sono inoltre 8 le persone per le quali il Questore sta valutando la pericolosità sociale e il divieto a ritornare in città, tramite la disposizione di foglio di via obbligatorio. Una misura introdotta per crimini gravissimi, legati alla criminalità organizzata, con la legge 159 del 2011, il cosiddetto Codice Antimafia, il foglio di via è ormai usato in maniera illegittima e strumentale dalle Questure di tutta la penisola. Una grave e preoccupante distorsione usata per limitare il diritto sancito dalla Costituzione a “riunirsi in maniera pacifica e senza armi”.

Strumentale è anche l’accusa di manifestazione non preavvisata, spesso confusa erroneamente con la necessità di autorizzazione a svolgere una manifestazione. Ma, come ricordava l’esimio costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, all’indomani della violenza delle forze dell’ordine contro gli studenti inermi a Pisa, nel febbraio del 2024: “L’esercizio dei diritti non è subordinato al beneplacito del governo, come avveniva sotto il fascismo”, spiegava “La nostra Costituzione non prevede alcuna autorizzazione: delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato semplicemente un preavviso alle autorità”.

Le numerose denunce per manifestazione non preavvisata e violenza privata che Extinction Rebellion ha avuto da Torino a Roma sono, fino ad oggi, sempre state archiviate dalle Procure, con sentenze che sottolineano come le condotte messe in atto siano il semplice esercizio di diritti costituzionali e non abbiano rilevanza penale.

A differenza delle denunce, i fogli di via sono misure amministrative a totale discrezione del Questore, che non passano dalla valutazione della Magistratura. “Le Questure etichettano le persone come socialmente pericolose, senza un contraddittorio e possibilità di difesa di fronte a un magistrato. La democrazia, intesa come la libera partecipazione di ogni cittadino al dibattito pubblico, è pericolosamente messa in discussione” dichiara Extinction Rebellion.

Osservatorio Repressione è una Aps-Ets totalmente autofinanziata. Puoi sostenerci donando il tuo 5×1000 

News, aggiornamenti e approfondimenti sul canale telegram e canale WhatsApp