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Australia: Abusi e torture nel carcere minorile

Australia carcere minorile

La rete televisiva ABC ha trasmesso una serie di filmati in cui si vedono i maltrattamenti di alcuni detenuti “stile Abu Grahib”

Un’inchiesta della rete televisiva australiana ABC andata in onda lunedì 25 luglio ha mostrato una serie di abusi subiti dai detenuti di una prigione minorile nel nord del paese. I filmati trasmessi nel corso del programma Four Corners mostrano un detenuto legato a una sedia e incappucciato, in una maniera che a molti ha ricordato la prigione di Abu Grahib, in Iraq, dove alcuni militari americani e contractor civili abusarono dei detenuti nel 2004. In un altro filmato si vedono gli agenti usare lacrimogeni contro alcuni detenuti chiusi nelle loro celle, mentre in un altro ancora si vede un detenuto denudato mentre alcune guardie lo tengono bloccato al suolo. Il primo ministro australiano Malcolm Turnbull ha detto di essere profondamente scioccato dalle immagini e ha annunciato un’inchiesta sugli episodi. Il Guardian ha scritto che sei detenuti della prigione denunceranno i maltrattamenti subiti.

Gli abusi mostrati da ABC sono avvenuti tra il 2014 e il 2015 nel centro di detenzione Don Dale, vicino Darwin, nel Northern Territory, nel nord dell’Australia. Si tratta di una regione dove da tempo il sistema penitenziario minorile è sotto accusa per gli abusi subiti dai detenuti, in particolare da quelli minorenni. Tutti i detenuti mostrati dai filmati erano di origine indigena. Si tratta di un gruppo che costituisce il 96 per cento dei minori che si trovano in strutture di detenzione e il 30 per cento del totale della popolazione carceraria. I filmati, ha scritto il Guardian, hanno riaperto il dibattito sui rapporti tra il governo australiano e la popolazione indigena e quello sull’approccio molto duro utilizzato dal governo del Northern Territory per gestire la criminalità.

Il primo ministro Turnbull ha detto che l’inchiesta non riguarderà soltanto le accuse al centro di detenzione Don Dale, ma sarà estesa anche al resto del sistema penitenziario del Northern Territory. Turnbull ha detto che l’obbiettivo della commissione è scoprire: «Se esiste una cultura diffusa in tutto il sistema penitenziario del Northern Territory o se gli abusi sono limitati a un centro di detenzione specifico». I dettagli su come opererà la commissione non sono ancora molto chiari, mentre alcuni hanno sottolineato il ritardo della decisione di Turnbull, visto che il sistema penitenziario del Northern Territory è sotto accusa oramai da molto tempo. Il primo ministro della regione, Adam Giles, ha detto di aver guardato i filmati con “orrore” e che nel sistema penitenziario esiste una cultura che ha contribuito a tenere nascosti gli abusi subiti dai detenuti. Giles ha aggiunto che la competenza sul sistema penitenziario sarà tolta al procuratore generale John Elferink, una figura controversa i cui metodi molto duri sono stati spesso criticati.

Uno dei filmati più impressionanti mostra Dylan Voller, un detenuto di 17 anni, mentre viene legato a una sedia da alcuni agenti. Voller indossa un cappuccio e ha un collare che gli tiene legata la testa allo schienale della sedia. Secondo ABC, Voller è rimasto bloccato sulla sedia per due ore. Sedia, cappuccio e collare fanno parte degli strumenti di “restrizione” regolarmente approvati dal governo del Northern Territory. L’UNICEF Australia ha detto che quello che è avvenuto al Don Dale «potrebbe essere considerato una forma di tortura».

Martedì 26 luglio l’avvocato di Voller, Peter O’ Brien, ha diffuso una lettera manoscritta del ragazzo, in cui Voller ringrazia “tutti gli australiani per il supporto” ai detenuti e alle loro famiglie, e aggiunge: “voglio cogliere quest’occasione per scusarmi con la comunità per i miei sbagli. Non vedo l’ora di uscire e rimediare”. O’ Brien ha detto che attualmente Voller è detenuto in una prigione per adulti, ma dovrebbe essere rilasciato immediatamente: “l’impatto di questi anni di sevizie deve essere subito valutato, e Dylan necessita di assistenza immediata. Ogni ragazzo rinchiuso in isolamento nel Northern Territory deve essere subito liberato”.

Dylan-Voller-letter

In un altro filmato si vedono alcuni detenuti venire spruzzati con gas lacrimogeno. L’episodio è avvenuto nell’agosto del 2014 e all’epoca il governo del Northern Territory spiegò che il gas era stato utilizzato per bloccare un tentativo di fuga da parte dei detenuti. Il filmato di ABC, però, mostra che soltanto uno dei sei ragazzi colpiti dal gas stava cercando di fuggire. Gli altri cinque si trovavano ancora chiusi nelle loro celle.

da ilPost.it

 

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