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Arese: La polizia sgombera e carica presidio operaio all’Alfa Romeo

Un gruppo di lavoratori licenziati da Innova Service, la società che si occupava della manutenzione sull’area dell’ex Alfa Romeo di Arese (Milano), ha bloccato le portinerie dello stabilimento, impedendo l’accesso ai camion. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine e non sono mancati momenti di tensione con i manifestanti. I blocchi sono stati rimossi e gli operai fatti uscire.

Sono stati sgomberati ancora una volta i lavoratori che da mesi presidiano gli ingressi dell’area ex Alfa di Arese chiedendo di essere ricollocati. Si tratta di circa 60 lavoratori ex operai Fiat, che sono stati poi assunti da una società che si occupava di sorveglianza dell’area dell’ex Alfa. Quando a questa società è subentrata l’Ivri, sono stati tutti licenziati. Da mesi quindi presidiano gli ingressi, talvolta bloccandoli per protesta. Stamattina ne avrebbero bloccati due, impedendo l’accesso dei mezzi diretti alle varie aziende presenti nell’area.
”I lavoratori sono rimasti senza ammortizzatori sociali – ha spiegato Corrado Delle Donne, coordinatore dello Slai Cobas – e le istituzioni ci prendono in giro, dopo che hanno promesso di attivarsi per un ricollocamento”. La richiesta dei lavoratori, una sessantina di ex operai Fiat riassorbiti dall’azienda di servizi, che poi ha cessato le attività, è quella di ”convocare al più presto un tavolo fra la Prefettura, Regione Lombardia, i sindacati e i proprietari delle aree”.

 ”Si tratta di un vergognoso rastrellamento – ha commentato Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – nel tentativo di cacciare gli operai che sono dentro lo stabilimento. Si tratta di un fatto gravissimo e del tutto illegale perchè dentro l’Alfa vi sono i locali del Consiglio di Fabbrica e i delegati e i lavoratori hanno tutto il diritto di utilizzarli come hanno sempre fatto in questi anni. Nel denunciare questa azione illegale delle forze dell’ordine chiediamo al Ministero dell’Interno di intervenire immediatamente per fermare questa palese violazione delle piu’ elementari regole democratiche”.

fonte: ArticoloTre

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