Al Romics i fascisti e la satira non vanno d’accordo
- aprile 11, 2016
- in antifascismo, riflessioni, solidarietà
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Che i fascisti e la satira non andassero tanto d’accordo era un fatto risaputo. Che i fascisti del terzo millennio fossero soliti manifestare “il proprio dissenso” versando coca cola sopra uno stand di fumetti, un po’ meno.
Il fumetto satirico “Quando c’era Lvi” di Antonucci&Fabbri non è piaciuto affatto ai seguaci del Duce.
Già sabato sera, gli autori avevano ricevuto via twitter minacce di querela da parte di Simone Di Stefano, noto esponente di CasaPound. E domenica pomeriggio, in occasione della fiera del fumetto Romics 2016, arriva l’intimidazione: un soggetto che riconosceremo poi nella persona di Davide Di Stefano, altro militante di CasaPound, si avvicina allo stand della casa editrice Shockdom (che aveva già esaurito le copie del fumetto in questione) e, fingendo di inciampare, versa un bicchiere di coca cola sopra i fumetti esposti, causando un danno stimato di circa 500 euro. Il responsabile dello stand lo invita ad andarsene, e Di Stefano chiede con insistenza “Ma Quando C’Era Lui, quel fumetto di merda, è finito?”. Poi si allontana buttando per terra i fumetti disposti sul tavolo.
Se prima la casa editrice Shockdom era intenzionata a sporgere denuncia contro ignoti, adesso fortunatamente sa a chi attribuire i danni: Davide Di Stefano, militante di CasaPound ed ex responsabile nazionale di Blocco Studentesco, nella giornata di oggi ha pubblicato sul suo profilo facebook il video che lo immortala come protagonista dello scherzetto costato cinquecento euro, scrivendo: “ebbene il colpevole di questo “assalto”, di questo “raid”, sono io”.
Secondo i camerati “si tratta di una di una burla, dai toni irriverenti e non certo violenti”: non comprendono forse che rovinare il lavoro altrui significa fare violenza, e che non rientra di certo nella normalità imbrattare uno stand con la coca cola, e nemmeno buttare i fumetti per aria.
Gli autori del fumetto “incriminato”, Daniele Fabbri e Stefano Antonucci, scrivono dalla loro pagina facebook:
“Siamo invece sollevati per le modalità dell’aggressione: se nel 2016 si minaccia con le bibite gassate, vuol dire che faremo antifascismo plastificando i fumetti, che è già un progresso di civiltà.”
“Le intimidazioni ci sono di continuo, dovunque, non solo ai fumettisti, e purtroppo non sempre sono a base di coca cola.
A volte sono bastoni, caschi, catene, botte da orbi.
Stavolta ci è andata di coca cola. Meno male!”
Forse a molti potrà sembrare un evento sciocco e insignificante: invece è la dimostrazione che in Italia il fascismo è ancora un problema, che seppur esista il reato di apologia del fascismo vi sono organizzazioni come CasaPound a cui è ancora permesso di esistere e di operare sul territorio. Anche durante un evento come la fiera del fumetto, i fasci non si fanno mancare occasione di utilizzare la violenza, per denigrare e distruggere il lavoro altrui. Oggi un bicchiere di coca cola, domani una spranga, dopodomani chissà. E’ anche in questi piccoli e vili gesti (poi purtroppo ce ne sono altri di portata ben più grave) che si annida il fascismo, nella nostra quotidianità, ed è da essa che bisogna partire per combatterlo.
Riportiamo di seguito il comunicato della casa editrice Shockdom sui fatti del Romics:
Domenica 10 Aprile, nel tardo pomeriggio, durante la manifestazione Romics 2016, tre uomini si sono avvicinati allo stand Shockdom, con una videocamera. Uno di essi, fingendo un inciampo, ha versato della coca cola su alcuni volumi. Nel momento in cui gli standisti si sono avvicinati per pulire le copie, queste tre persone hanno iniziato a lanciare alcune pubblicazioni contro lo staff riprendendo il tutto con la videocamera. Nel fare questo hanno chiesto del fumetto “Quando c’era LVI”.
Per fortuna non ci sono stati scontri fisici e quindi nessuna conseguenza per le persone.
La polizia è subito intervenuta raccogliendo testimonianze e prove dell’avvenuto. Shockdom ringrazia l’organizzazione del Romics per il supporto avuto, consapevole che un fatto come questo non sia prevedibile da parte della sicurezza di un evento.
La posizione di Shockdom.
La pubblicazione dei quattro numeri di “Quando c’era LVI” andrà avanti con la programmazione già definita e non subirà rallentamenti o modifiche.
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