Il 7 agosto 1978 volge a termine il campeggio antinucleare di Nova Siri, iniziato il sabato precedente.
Il campeggio era riuscito però soprattutto a creare un rapporto positivo con le popolazioni della zona, interessate dal problema del nucleare, e a ottenere relazioni proficue con esse, sorpassando i problemi derivanti da una campagna diffamatoria da parte dei giornali nei confronti dell’organizzazione del campeggio, nonostante la militarizzazione del territorio, il duro attacco della Dc locale e il ruolo ipocrita e timidamente antinucleare del Pci.
Molte sono state le iniziative messe in campo durante i dieci giorni di campeggio: assemblee nelle piazze e nella scuola elementare di Nova Siri, una mostra sul nucleare allestita nei primi giorni e portata in giro tutti i paesi dei dintorni, cortei spontanei che quotidianamente attraversavano le strade sulla litoranea, presidi e volantinaggi informativi, cartelli e striscioni contro il nucleare e per invitare alle attività del campeggio affissi sulla Ionica.
Viene anche girato un cortometraggio insieme agli operai del zuccherificio di Nova Siri che, oltre ad essere proiettato nelle piazze dei vari paesi, viene anche portato nelle altre fabbriche limitrofe, permettendo ai compagni di intavolare dibattiti con gli operai e di allargare il confronto partendo dalle nocività fino ad arrivare alla precarietà del lavoro.
La giornata più importante per la lotta antinucleare a Nova Siri è però certamente quella del 5 agosto, quando cinquemila persone avevano deciso di scendere in piazza e partecipare alla manifestazione partita dal campeggio nel pomeriggio. Un corteo vivace e festoso, che aveva visto una partecipazione grandiosa da parte della popolazione di Nova Siri dei paesi vicini, la manifestazione più grande mai vista nella zona che era riuscita a bloccare per quattro ore la statale ionica, occupando l’entrata del deposito di scorie della Trisaia per altre due. (da InfoAut)
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