Nel corso dello sciopero dei metallurgici, si svolge una manifestazione assai combattiva davanti alla sede Fiat e alla Rai in corso Sempione, per protestare contro la parzialità dell’informazione e la sospensione di 85 operai.
La polizia carica, si arriva allo scontro e 4 lavoratori feriti sono ricoverati in ospedale. Molto combattivi si dimostrano gli operai dell’Alfa Romeo, Faema, Innocenti, Ercole Marelli che scavalcano le stesse direttive sindacali giudicate troppo prudenti. Alla Magneti Marelli, sempre a Milano, negli stessi giorni è contestata duramente la Commissione interna che non ha preso iniziative dopo la sospensione di 5 lavoratori.
Ne ha luogo una forte contrapposizione fra militanti del Pci ed elementi spontanei o simpatizzanti delle organizzazioni della sinistra rivoluzionaria. I militanti del Pci diffondono un volantino per difendere “i compagni della Commissione interna odiosamente attaccati”, con parole dure contro gli “estremisti” e le loro iniziative giudicate “bambinesche” e cercano a più riprese di allontanare gli studenti dai cancelli della fabbrica.
Il giorno dopo 200 celerini irrompono al Lingotto presidiato dagli operai che, per protestare contro la sospensione di 85 loro compagni, bloccavano i non scioperanti all’interno dello stabilimento per impedire loro l’uscita del pranzo.
La lotta ha ampiamente esorbitato il programma sindacale che prevedeva 3 ore di sciopero, limitate al primo turno. Si arriva allo scontro, la polizia protegge l’uscita dei crumiri, mentre le guardie aziendali identificano gli operai presenti.
Negli stessi giorni, centinaia di poliziotti presidiano il salone dell’auto, disperdendo piccoli assembramenti degli operai di Mirafiori, anch’essi spontanei e non organizzati dal sindacato che gridano “Autosalone festa del padrone” e “Potere operaio”. Studenti del Birago e di altri istituti, a loro volta, scavalcano le transenne protettive e si stendono a terra gridando slogan. Un corteo di studenti dell’istituto industriale Pininfarina, dello scientifico Segrè e dell’artistico, scesi in agitazione, raggiungono il Gioberti dove da una settimana sono sospesi 16 studenti, al grido di ‘lotta dura senza paura’.