Mani fasciste, appiccano un incendio al Centro Sociale Corto Circuito: Auro Bruni che dorme all’interno, muore.
La notte del 19 maggio 1991 Auro era rimasto a dormire al centro sociale Corto Circuito, aveva 19 anni , gli aggressori attesero che tutti i compagni fossero andati via dal Corto per eseguire l’attentato contro il centro sociale, forse la sua presenza non era prevista o forse si, fatto sta che quando lo trovarono all’interno decisero di neutralizzarlo con un colpo alla testa, cosparsero il corpo e i locali del centro di benzina.
L’incendio distrusse completamente il Centro Sociale e rese irriconoscibile il corpo di Auro. Immediatamente i compagni individuarono la matrice fascista dell’aggressione, ma le forze dell’ordine e la magistratura decisero di non prendere in considerazione gli ambienti dell’estrema destra indirizzando al contrario le indagini contro gli stessi frequentatori del Centro Sociale. Ancora oggi per la giustizia italiana questo omicidio non ha colpevoli. Il giorno successivo i “disoccupati italiani nazionalisti”, sigla riconducibile ad ambienti di estrema destra, rivendicarono l’omicidio con una telefonata al TG3. Ma né questa rivendicazione né gli attentati subiti nei mesi precedenti da altri centri sociali persuasero la magistratura. Ancora oggi per la giustizia italiana questo omicidio non ha colpevoli!
Auro Bruni (Roma, 26 febbraio 1972 – Roma, 19 maggio 1991) è stato un attivista italiano del Centro Sociale Corto Circuito.
Morì durante il rogo del Centro Sociale Corto Circuito causato da un gruppo di militanti di estrema destra, denominato Disoccupati Italiani Nazionalisti. Auro Bruni nacque a Roma, figlio di un operaio italiano e di un’immigrata eritrea, venuta in Italia dopo la seconda guerra mondiale, e proprio il contesto operaio e multirazziale spinse fin da giovanissimo Auro ad impegnarsi nel sociale ed in favore di operai ed immigrati, scoprendo fin da giovanissimo il pensiero dell’Operaismo Comunista.
All’inizio si avvicina al PCI, ma se ne allontana visto il dogmatismo ideologico del Partito stesso, e si schiera a favore dell’Autonomia Operaia, iniziando a frequentare i centri sociali, di sinistra, che stavano a Roma in quegli anni.
Il Centro Sociale che frequenta più assiduamente è il Corto Circuito, nato nel 1990, sia perché è uno dei più attivi in favore di operai, studenti ed immigrati, sia perché il Centro sociale si trova nel suo quartiere, così può prendere parte alle manifestazione operaie e studentesche organizzate dall’ Autonomia Operaia, che in quegli anni era molto attiva nelle periferie di Roma.
Inoltre egli si attiva anche portando la spesa e vestiti alle famiglie più povere che conosce, aiuta i lavoratori a trovare casa e lavoro, e ad inviare aiuti alimentari, materiali e culturali nelle periferie romane e nei paesi del terzo mondo, ed è anche impegnato nella protesta contro le morti bianche avvenute durante la costruzione degli stadi ad Italia 90, poiché i soldi spesi per gli stadi andavano usati per le scuole e le opere sociali a favore dei bisogni delle persone.
Proprio l’intensa attività del Centro Sociale a favore di operai ed immigrati e contro lo spreco di denaro pubblico, crea talvolta disordini con la Polizia Italiana, ma soprattutto crea tensioni con gli attivisti dell’estrema destra, poiché i gruppi nazionalisti italiani fanno a loro volta battaglie contro l’immigrazione in Italia, poiché reputano gli immigrati distruttori dell’identità nazionale, e portatori di delinquenza ai danni degli italiani.
Inoltre tra la fine degli anni 1980 e 1990, con la fine di alcuni paesi comunisti, l’estrema destra in Italia ed in Europa, ha una significativa ripresa elettorale, ed una forte adesione giovanile non solo tra i ceti sociali che storicamente votano a destra, quali militari e aristocratici, ma anche tra gli operai che votavano a sinistra in passato, poiché il crollo del comunismo crea una profonda delusione tra quei lavoratori che lo sostenevano e l’arrivo di immigrati in Italia crea forti tensioni razziali soprattutto nelle grandi città tra i ceti proletari in lotta per la sopravvivenza, e proprio questa nuova consistenza giovanile dei gruppi di estrema destra fa sì che possano fare azioni violente contro militanti di sinistra e agli immigrati considerati a loro vicini.
La notte del 19 maggio 1991, alcuni militanti dell’estrema destra decisero di assaltare il Centro Sociale Corto Circuito, mentre Auro si trovava a dormire dentro il Centro Sociale stesso.
Auro venne prima aggredito e stordito poi i militanti dell’estrema destra appiccarono il fuoco al Centro Sociale, causando la morte del giovane.
All’inizio la Polizia Italiana e la stampa pensarono ad una faida interna tra i giovani del Corto Circuito, ma la rivendicazione successiva dimostro che si trattava di estremisti di destra.
Auro è stato sepolto al Cimitero nonostante le continue aggressioni e minacce al Corto Circuito fatte dagli estremisti di destra, la Polizia sbagliò più volte le indagini, accusando ingiustamente gli amici di Auro, i quali vennero poi assolti.
Da quel giorno ad Auro vennero dedicate associazioni di volontariato ed un centro sportivo per ragazzi in difficoltà.
Sempre ad Auro Bruni è stato dedicato il film Giamaica di Luigi Faccini
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