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Ventimiglia, polizia sgombera i migranti insultandoli: “Bastardi, deficienti”

A Ventimiglia giovedì 4 agosto, circa 300 migranti hanno deciso di lasciare il campo gestito dalla Croce Rossa in polemica su come viene gestito, riprendendo con forza la protesta per la riapertura del confine. Da giorni, dopo lo sgombero del campo autogestito nel centro gestito dalla croce rossa la situazione era diventata insostenibile a causa del sovraffollamento: oltre 500 i migranti presenti.

Dopo una veloce assemblea, racconta una degli attivisti No Borders, “ i ragazzi si sono divisi in gruppi di 25-30 persone e hanno preso la strada dei binari verso la Francia. Arrivati a ponte san Ludovico, all’altezza del confine, hanno deciso di fermarsi e trascorrere la notte nei pressi degli scogli Balzi Rossi, lo stesso posto dove un anno fa era iniziata la protesta contro la chiusura dei confini.”

Immediato l’intervento di polizia e carabinieri che all’alba hanno accerchiato i migranti. Al momento la situazione è di stallo, è stato aperto solo un varco per consentire il passaggio delle automobili. Tre i fermi tra i solidali che sono stati portati in commissariato. Ad un compagno francese è stato invece impedito di entrare in Italia.  La corrispondenza con Nik, uno degli attivisti no borders presenti. Ascolta o scarica. 

La corrispondenza e l’aggiornamento con Cristina, no borders Ventimiglia che ci racconta quali sono le richieste avanzate dai migranti  al sindaco. Chiedono di non tornare nel centro gestito dalla Croce Rossa; chiedono acqua e viveri. Ascolta o scarica

venerdì 5 agosto,  alle 18 i migranti che si erano assiepati ai Balzi Rossi, a , hanno forzato il cordone di polizia e si sono gettati in mare e, a nuoto, hanno raggiunto lo spazio acqueo francese. La polizia italiana ha sparato alcuni lacrimogeni. I migranti sono risaliti alla scogliera di Menton Garavant, in territorio francese, sorvegliati a vista dalla polizia francese.

Nel corso della giornata è salito a 20 il numero di attivisti fermati.

da Radio Onda d’Urto

Il testo diffuso  dal Presidio permanente No Borders Ventimiglia:

Alcune persone hanno tentato di avvicinarsi ai migranti e solidali bloccati nel presidio, per portar loro dei vestiti., ma sono stati respinti dalla polizia. A quel punto, approfittando dell’attimo di distrazione, polizia e carabinieri hanno chiuso a forbice, accerchiando il presidio e dopo un momento di stallo son partite pesanti cariche con relativi pestaggi e fermi. Ulteriori dieci solidali si trovano ora al commissariato, in aggiunta ai dieci della mattinata. Il presidioai Balzi Rossi è quindi stato sgomberato con l’uso massiccio della forza; gli shebab, nella confusione, sono saliti in una ventina sugli scogli, mentre almeno un’altra cinquantina, sono riusciti ad attraversare la frontiera, passando dalla spiaggia e si trovano ora circondati dalla gendarmerie.

Nel frattempo hanno rilasciato i primi due solidali italiani: denuncia per invasione e occupazione, e l’immancabile foglio di via da 16 comuni.  Arriva ora la notizia che sette solidali stanno venendo trasferiti a Imperia. Seguiamo l’evolversi della situazione.

 

In questo video possiamo invece ammirare la consueta grandissima professionalità della polizia italiana

 

 

Questo è solo un breve e parziale ricostruzioni di quanto successo tra il 4 e il 5 Agosto da Presidio Permanente No Borders Ventimiglia

Nella notte del 4 Agosto 2016 oltre 300 migranti lasciano il centro della Croce Rossa a Ventimiglia per andare al confine con la Francia, le persone senza documenti si sono fermate nei pressi dei Balzi Rossi a 50 metri dalla frontiera (dove l’estate scorsa c’era il No-Border Camp). Il loro obbiettivo era quello di abbandonare il centro della croce rossa, reclamare l’apertura del confine e il rilascio del ragazzo sudanese detenuto dentro il CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione) di Brindisi.

Alcuni solidali arrivano sul posto per portare acqua ai migranti e vengono fermati dalla polizia e portati alla stazione di polizia di Ventimiglia. 2 compagni hanno ricevuto una restrizione amministrativa “foglio di via” che gli impedisce l’accesso a 16 comuni della prefettura di Imperia e altri 2 son stati trattenuti nella stazione francese della PAF (Police aux Frontières) e hanno ricevuto un interdizione dall’Italia per cinque anni.

La polizia sgombera i migranti dai Balzi Rossi con violenza, durante questa operazione 7 solidali vengono arrestati e sono attualmente nella questura di Imperia. Non sappiamo se sono in attesa di un processo immediato per resistenza o se verranno rilasciati a breve.

In totale 17 compagni europei sono stati fermati dalla polizia italiana e francese.

Durante l’operazione circa 200 migranti riescono a sfuggire alla polizia italiana, alcuni attraversando la frontiera a nuoto raggiungendo la spiaggia di Menton in Francia, la maggior parte attraversa a piedi e si scatena una caccia all’uomo per le strade di Menton, Cannes, Sospel, Nizza. La polizia francese reagisce con violenza, con cariche e sparo di lacrimogeni sui migranti che escono dall’acqua.

118 migranti sono attualmente detenuti nei container e altri 25 nella stazione della PAF.

La polizia francese impedisce ai giornalisti di effettuare riprese, distruggendo le telecamere e arrestandone molti per non far trapelare notizie e non far capire che hanno perso il controllo della frontiera.

Diversi bus della Linee Azur trasportano i migranti fino alla frontiera Italo-Francese per deportarli, si fermano e non li fanno scendere, perché non ci sono più posti per detenerli nei container previsti dalla PAF per il fermo dei migranti. Finora vi sono state solo 60 riammissioni in Italia, nel frattempo la polizia francese ha tentato un approccio diplomatico provando a calmare i migranti, dando cibo e bevande. Non sappiamo se verranno rinviati verso il centro della Croce Rossa o deportati verso gli hotspots o i CIE del sud Italia, essendo molto più numerosi che normalmente.

Secondo un’impasse pare che la polizia italiana non riaccetterà tutti i migranti anche per paura di non riuscire a rispettare il piano Alfano che prevede di risolvere la questione migranti con la loro deportazione nell’sud Italia.

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