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Per un movimento antipenale, LIBERI TUTTI !!!

Intervento di Vincenzo Miliucci come contributo al dibattito per la costruzione di un movimento antipenale

LIBERI  TUTTI

Il 10 maggio 2005, con alcuni dei compagni che oggi propongono un ” movimento antipenale”, demmo vita al Forum Libertà di Movimento e relativo ” Appello per la libertà dei movimenti e il garantismo sociale”.

Si era verificato che, a soli 4 anni dalla mattanza antiG8 del luglio 2001 a Genova ( bisognava attendere 15 anni per vederla condannata in Italia/UE ) l’emergenza repressiva sommava già 8000 persone sottoposte a procedimento penale ” avendo lottato per i primari bisogni sociali,per il lavoro,per il rispetto dei diritti fondamentali,per il ripudio del razzismo,del fascismo e della guerra”.

Stante la dimensione del fenomeno, avvertivamo la volontà degli apparati polizieschi e di taluni settori della magistratura di procedere alla criminalizzazione dei bisogni-diritti, che avrebbero dovuto trovare invece risposte politiche al posto di quelle d’ordine pubblico, in ciò affermando le regole dello Stato di Diritto piuttosto che quelle della “ragion di stato”.

Per due anni il Forum Libertà di Movimento organizzò convegni nelle grandi città dove la repressione era più accentuata, avvalendosi del contributo di giuristi,giornalisti,accademici, di magistrati, in particolare di Ferdinando Imposimato(scomparso un anno fa) che a più riprese ebbe a sferzare gli inquirenti suoi ex colleghi per il ruolo assunto di ” cani da guardia dei movimenti”, chiedendo loro l’autocritica che peraltro riguardava anche se stesso per il passato da giudice.

Vista la notorietà del personaggio ( secondo la vulgata borghese “passato in campo avverso”) Imposimato trovò spazio mediatico per accusare l’apparato repressivo.

Scandalizzò la filippica in cui sosteneva la necessità di ” difendere le lotte dal codice penale”, in cui ribadiva ” il sistema penale vigente è in netto contrasto con i principi costituzionali. Esso va depurato da quei delitti di pura creazione politica che reprimono il dissenso….Questo Codice è addirittura criminogeno poichè spinge verso reazioni illegali a catena”. Ed ancora ” …superare il principio per cui attraverso il rispetto della legalità formale possa continuare ad esistere un diritto penale del privilegio e dell’oppressione, qual’è quello vigente in vita colpevolmente da oltre un cinquantennio. Esso si pone in netto contrasto con i principi costituzionali”. E di seguito”… in questa direzione vanno quei Tribunali di merito che anticipando una riforma ineludibile verso il diritto penale dei diritti umani e delle libertà, hanno assolto occupanti abusivi di case sfitte, facendo ricorso allo stato di necessità e alla legittima difesa economica”.

E su ” pene,carcere,amnistia” altrettanto chiare furono le sue riflessioni e proposte:

– ” …da 75 anni vige un Codice in cui le pene non sono adeguate ai valori affermati dalla Costituzione, in ciò violando il principio di proporzione tra fatto e pena…” ;

– ” … il 95% della popolazione carceraria sconta in condizioni disumane anni di carcere per reati legati ai diritti fondamentali non soddisfatti e agli anni di piombo. Mentre in Francia,Germania,

Inghilterra, la stagione dell’emergenza è stata risolta con la liberazione di quasi tutti i politici…” ;

– ” un provvedimento di clemenza appare tanto più necessario perchè i reati più gravemente puniti con la detenzione sono commessi dai meno abbienti, dai disoccupati,dagli sfrattati,dai senza casa,da quelli che non hanno un reddito minimo per sopravvivere. L’amnistia e l’indulto sono doveri ineludibili….superando l’assurda barriera dei 2/3 dei componenti di ciascuna Camera, decisa il 6/3/1992 da un Parlamento con decine di tangentisti, che venne sciolto dopo pochi mesi dal Presidente Scalfaro. Mentre per cambiare la Costituzione in punti essenziali che attengono ai diritti inalienabili dell’uomo, basta la maggioranza della metà dei parlamentari ! ”.

Di quella feconda stagione in cui operò il Forum rimangono ben stagliate,utili e pressanti le indicazioni :

– della necessità dell’affermarsi del “ garantismo sociale”, drasticamente osteggiato dalle pluriennali politiche liberiste e dall’invasività di tecniche-modelli di controllo sociale:

– della necessità dell’affermarsi della “ contrattazione sociale” in alternativa al Codice Penale,nelle controversie suscitate dalle lotte-vertenze-diritti sociali;

– della ripresa di iniziativa : per la depenalizzazione dei reati sociali; per l’abrogazione della Bossi-Fini+Turco Napolitano e della Giovanardi-Fini ; per l’abolizione dei reati d’opinione e di quelli associativi in un nuovo Codice espressione della Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza; per l’amnistia e l’indulto.

Dal 2007 ad oggi l’apparato repressivo si è affinato esasperando il controllo, decretando nuove restrizioni liberticide fino alle vigenti “leggi razziali( Minniti e Salvini)”, mentre alla preminente permanenza della ragion di stato sta subentrando lo “ stato di polizia”.

Peraltro, presso alcune Questure e Procure si fa a gara ad applicare reati assurdi quali” eversione dell’ordine democratico” agli autoriduttori del biglietto del cinema o della mensa universitaria ; oppure “ l’associazione a delinquere “ a fronte delle lotte dei disoccupati per il lavoro e dei senza casa per un tetto; i provvedimenti penali contro i lavoratori(oltre quelli disciplinari fino al licenziamento) per ridurre al silenzio le loro denunce contro “ malsanità ,disservizi,mancanza di sicurezza,…” ; gli studenti denunciati in massa per le autogestioni; giovani e non perseguitati dal proibizionismo; ed ancora “ la rapina aggravata e l’estorsione” per le azioni dimostrative messe in atto contro il carovita; nonché l’ormai rituale “devastazione e saccheggio + resistenza aggravata” per ogni manifestazione non gradita alle forze dell’ordine; inoltre,facendo scattare la rappresaglia contro i protagonisti delle lotte sociali , attivando “ fogli di via e sorveglianza speciale”; anche, vere e proprie macchinazioni,”i teoremi e i pogrom”,nei confronti delle battaglie territoriali, vedi “ Sud Ribelle e NO TAV per tutte.

Nonostante l’introduzione del “ diritto penale del nemico”, in vigenza esclusiva ai danni degli oppositori sociali, che già colpisce 20.000 di noi con denunce-processi-condanne-carcere e provvedimenti speciali, i movimenti per la trasformazione reale della società sono così tanto radicati e partecipi sul territorio, da resistere e conquistare nuove simpatie che si frappongono agli intenti repressori, mentre matura una critica radicale verso gli apparati governativo-polizieschi avvertiti sempre più opprimenti verso ogni istanza della società.

Le sentenze “ Diaz e Bolzaneto” che hanno fatto scoprire al mondo intero il criminale disegno sedizioso messo in atto dal governo Berlusconi nel luglio 2001 per il G8 a Genova ( prima di lui il governo D’Alema, nel marzo 2001 per l’OCSE a Napoli), con le torture-macelleria cilena fatte patire a centinaia di NO Global e l’assassinio di Carlo Giuliani.

L’impunità praticamente concessa all’intera catena di comando militare che ebbe carta bianca nella sedizione e nella mattanza, a partire dall’ex Capo della Polizia Gianni De Gennaro (addirittura promosso” per meriti speciali” a Presidente di Leonardo,azienda d’armi dello stato),all’ex Questore di Genova Colucci, a Gratteri( divenuto Direttore Direzione Nazionale Anticrimine) a Calderozzi ( promosso alla Direzione servizio centrale operativo della PS), ai Canterini,Perugini,Mortola ( promossi vicequestori).

Le morti finora impunite avvenute nelle caserme,in carcere,nei manicomi, per strada , ai danni di Cucchi,Aldrovandi,Ferulli,Uva,Lonzi,Mastrogiovanni e di tanti altri.

Le condanne pericolose e abnormi che colpiscono Nunzio D’Erme (3 anni e 10 mesi + altre), così come Giorgio Rossetto (NO Tav,con varie condanne) e quanti condannati per il 14 dicembre 2010(tra cui mio figlio Mario alla sproporzionata pena di 2 anni e 6 mesi per “resistenza aggravata”) e quelli per il 15 ottobre 2011 (Davide Rosci e altri per “devastazione e saccheggio”) e tante/i compagne/i antagonisti e generosi a cui possono aprirsi a breve le porte del carcere.

La moltiplicazione delle “ sorveglianze speciali” (dopo quelle eclatanti e risolte per Paolo Divetta e Luca Fagio) volute dalle Procure di Torino e Cagliari contro i 6 internazionalisti solidali con la difesa del Rojava e la resistenza curda .

L’accanimento dell’ergastolo ostativo e del 41 bis , applicati all’infinito con sadismo e vendetta.

Il costante sopra affollamento carcerario, il prolungarsi dell’attesa di giudizio, il dramma dei suicidi.

Il governo reazionario Lega-M5S che tra incitamento all’odio razziale, all’armamento personale “ spacciato come legittima difesa”, all’oscurantismo violento e misogino alla Pillon, intende condizionarci ad un modello autoritario,gerarchico,corporativo di società.

Postulano l’urgente necessità di affrontare l’intera dimensione “ dei delitti e delle pene”, per contribuire ad imprimere una svolta finalmente liberatrice, dalle istituzioni totali e dai tanti orpelli con i quali la società italiana non ha ancora fatto definitivamente i conti.

Vincenzo Miliucci

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