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Un governo penale e razzista

A pochi giorni dall’approvazione del Pacchetto sicurezza il Governo persevera nelle politiche contro i migranti (ma anche contro i lavoratori visto che è previsto il carcere per chi organizza picchetti e blocchi stradali) e arriva a prendersela perfino con il Global Compact dell’Onu contro cui Fratelli d’Italia annuncia una giornata di mobilitazione.

E’ una sterile scusa quella di rinviare il dibattito sul Global Compact in Parlamento dove dovrebbero discutere di molti altri argomenti, per esempio per capire se quanto era stato promesso in materia di Previdenza  verrà mantenuto con la quota 100, oppure spiegare la ragione per la quale un semplice accordo collettivo nazionale possa estendere la stagionalità fino a 10 mesi vanificando ogni limitazione della durata dei contratti a tempo determinato.

Ma cosa è il Global Compact e perchè il Governo non vuole approvarlo?

Basta girare in rete e leggerselo (https://refugeesmigrants.un.org/sites/default/files/180711_final_draft_0.pdf)

E’ un documento dell’Onu, stabilisce alcune linee guida nella gestione dell’immigrazione e dell’accoglienza dei richiedenti asilo, non è vincolante per i paesi e contiene indicazioni già previste dal diritto internazionale per abbattere la vulnerabilità dei migranti, la protezione internazionale e umanitaria, combattere il traffico degli esseri umani facendo leva sulla collaborazione tra paesi.

Le resistenze alla firma di questo documento  da parte italiana (con Ungheria e Polonia dove imperversa un vento xenofobo e razzista a dir poco preoccupante) sono il primo risultato del Pacchetto sicurezza, sono del resto migliaia i migranti che godono della protezione per ragioni umanitarie e internazionali, l’obiettivo di Salvini e del suo Governo è attaccare direttamente il sistema di prima e di seconda accoglienza (Sprar) e con esso anche il diritto di asilo per vendere all’opinione pubblica l’immagine del Governo che ha tagliato fondi ai migranti “che non vogliono lavorare e prendere 35 euro al giorni”.

Sono a rischio non solo i centri per migranti, migliaia di lavoratori e lavoratrici che vi operano con contratti da fame come quelli delle cooperative sociali, è a rischio perfino il diritto di asilo e la protezione, centinaia di migranti (spesso anche vittime di tratta e comunque uomini e donne con regolare permesso di soggiorno) da un giorno all’altro potrebbero essere messi sulla strada senza alcun aiuto, espulsi dai centri che fino ad oggi beneficiavano dell’aiuto di Comuni e Governo, circuiti come lo Sprar oggi destinati solo a chi possiede lo status di rifugiato o beneficia della protezione internazionale. Quei centri e circuiti  non avranno piu’ un euro per portare avanti i loro progetti. Posti di lavoro, umanità, accoglienza, progetti di inserimento sociale e lavorativo, percorsi di integrazione cancellati in un colpo solo dal Pacchetto Sicurezza e per finire ora si tergiversa perfino sulla firma del documento delle Nazioni Unite in materia di immigrazione.

Dal paese dell’accoglienza alla bieca intolleranza, la trasformazione dell’Italia a colpi di fake e disinformazione sta arrivando a un punto di non ritorno. E i soldi un tempo destinati ai migranti non saranno utilizzati a fini sociali , è bene precisarlo con estrema chiarezza. Allo stesso tempo domandiamoci se le realtà associative e sindacali siano in grado di opporsi alla barbarie del pacchetto sicurezza, stando a quanto visto molte di loro sono divenute nel tempo o patronati o sportelli di ascolto che si poggiano non piu’ sul volontariato ma su servizio civile o su dipendenti. La mutazione genetica ha riguardato anche realtà locali di sindacati un tempo di base e conflittuali (ed oggi senza militanti), collettivi trasformati in centri di ascolto, passioni durevoli spente dalla monetizzazione dell’impegno individuale e collettivo.

In questo arrendevole scenario se il Pacchetto sicurezza ha avuto vita facile, ci chiediamo se la almeno soppressione dei posti di lavoro legati all’accoglienza non risveglierà coscienze e militanze, in caso contrario decenni di reti e circuiti saranno spazzati nell’arco di pochi mesi e il nostro paese diverrà ostaggio di xenofobi, razzisti e oscurantisti.

Federico Giusti

 

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