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Taormina: In vista del G7, notificati i primi fogli di via

Ancora un foglio di via a un 34enne che voleva solo andare alle Eolie a trovare un amico

 C’è il G7 in Sicilia fra due settimane e la questura reggina ti affibia un foglio di via per tre anni da Villa S.Giovanni, ultimo paese della Calabria prima di sbarcare sull’Isola. Nel corso di alcuni controlli in vista del G7 di Taormina, il Questore della Provincia di Reggio Calabria, nei giorni scorsi, ha emesso un provvedimento di foglio di via obbligatorio, con divieto di fare ritorno nel comune di Villa San Giovanni, senza preventiva autorizzazione, per 3 anni e con l’ingiunzione a presentarsi entro le 20 del 13 maggio al Commissariato di Lamezia, ad un 34enne lametino.

Il ragazzo stava raggiungendo la Sicilia per questioni di lavoro. E’ il tempo della raccolta dei capperi. E’ stato tenuto 5 ore in questura, secondo quanto riferito a Popoff, costretto a denudarsi e perquisito. Un castello accusatorio palesemente falso visto che non avrebbe mai subìto alcuna denuncia per quei reati segnalati nella velina della polizia diligentemente ricopiata dai media locali. Esisterebbe solo un precedente, a suo carico, piuttosto datato e non per questioni di ordine pubblico. L’unico suo “crimine” è la frequentazione dei centri sociali bolognesi.

Così recita la velina. Il giovane, pregiudicato per danneggiamento, violazione delle disposizioni sulle riunioni pubbliche e sugli assembramenti, in luoghi pubblici e accensioni ed esplosioni pericolose e resistenza a Pubblico Ufficiale.

L’uomo è stato controllato da personale della Sezione di Polizia Ferroviaria di Villa San Giovanni alla Stazione Ferroviaria nell’ambito degli straordinari servizi di controllo del territorio correlati all’evento G7 di Taormina, disposti dal Questore della provincia di Reggio Calabria, Raffaele Grassi. Il 34enne, inoltre, annovera precedenti specifici, commessi a Bologna, in concorso con esponenti dei locali collettivi di estrema sinistra, e la sua presenza a Villa San Giovanni è stata ritenuta compatibile con un suo possibile transito verso Taormina.

Ecco i dati di Osservatorio repressione Anno 2011-2016 – dati repressione lotte sociali 

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Il foglio di via è un vecchio arnese del Codice Rocco, strumento usato dalla polizia fascista, per condizionare la vita di sospetti “sovversivi”. In perfetta continuità con quella stagione, il codice Rocco trova nuova vita nei decreti Minniti-Orlando.

Quello di Reggio segue i casi analoghi di Roma, in occasione del 25 marzo, e di Bari, in vista del G7 sulla Finanza che s’è svolto lo scorso week end. Dall’unità d’Italia in poi il tema dell’emergenza è stato usato come leva per consentire l’entrata nell’ordinamento giuridico di strumenti repressivi ispirati alla “logica del sospetto” e basati unicamente sul requisito della pericolosità sociale, ossia sull’identificazione di un individuo come potenziale autore di reato in forza di meri elementi indiziari e quindi di standard probatori inferiori a quelli che consentono di affermare la responsabilità penale.

Alle misure previste dal diritto penale classico sono stati così affiancati congegni che consentono una gestione poliziesca dell’ordine pubblico. Si tratta di una deriva normativa che viola la relazione tra autorità e individuo posta dalla Carta Costituzionale, di un surrogato della giustizia penale che consente di punire chi non sarebbe altrimenti punibile per mancanza delle prove di reità.

Ercole Olmi

da popoff

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G7 di Taormina. Divieto di presenza nella provincia di Catania per un nostro militante! Libertà di movimento subito!

In queste ore è stato consegnato ad un nostro militante il divieto di recarsi nella provincia di Catania per “un congruo periodo di tempo”, quantificato in un anno, da parte della questura di Catania su consegna della digos di Bologna. Nell’ordinanza della questura di Catania si fa esplicito riferimento all’imminente “evento G8” (da notare la conoscenza dell’attualità e della geopolitica dei questurini catanesi), e il nostro compagno è stato interessato dall’ordinanza in quanto partecipante ad una contestazione contro Renzi alla festa dell’unità a Catania e per la sua generosa partecipazione alle iniziative di lotta nella sua città.
Siamo a conoscenza che in queste ore anche altri attivisti sociali e militanti antagonisti sono stati colpiti in tutta Italia da iniziative molto simili. A loro va tutta la nostra solidarietà.
Prendiamo l’occasione per denunciare questi gravissimi episodi repressivi, coerenti con i dispositivi attuati dal ministero degli interni contro gli attivisti dei movimenti sociali che lo scorso 25 marzo si stavano recando a Roma per contestare l’anniversario della UE, impegnandoci a far sì che le aggressioni alla libertà di espressione attuati dal ministro Minniti non diventino norma nella nostra società. E’ inaccettabile questa limitazione delle libertà personali e di esercizio del dissenso pubblico volto ad isolare le lotte nei contesti sociali che più ne hanno bisogno!
Tutto ciò avviene mentre i nuovi dispositivi di controllo e repressione del territorio stanno già mietendo le prime vittime e aumentando la sofferenza sociale di migranti ed esclusi della nostra società. Ai collettivi e ai movimenti sociali che si stanno battendo in questi giorni per far fronte a tanta ingiustizia va la nostra piena solidarietà e la promessa che ce la metteremo tutta per non far passare sulla pelle di tanti uomini e donne queste infami ordinanze.

Libertà di movimento subito!

Laboratorio Crash!

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