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Spagna: Proteste in tutto il paese per l’arresto di Pablo Hasel

Continuano le proteste in tutto il Regno di Spagna per l’arresto del rapper catalano Pablo Hasél.

Al termine delle manifestazioni di giovedi 18 febbraio si sono contati 6 fermi a Barcellona e 8 a Valencia e vari contusi.

Gruppi di manifestanti hanno eretto barricate nel centro di Barcellona e le hanno incendiate, scontrandosi con i reparti antisommossa. Sempre a Barcellona alcune centinaia di persone hanno assediato il “Ministero degli Interni” della Generalitat (il governo catalano) lanciando pietre e petardi.

I dimostranti chiedono le dimissioni del Conseller alla sicurezza Miquel Sàmper e la dissoluzione della Brigata Mobile dei Mossos d’Esquadra, responsabile negli ultimi giorni di numerosi episodi di violenza indiscriminata.

L’altro ieri le autorità sanitarie hanno reso noto che una ragazza di 19 anni, colpita al volto da un proiettile di Foam (poliuretano) ha perso un occhio.

Gli stessi comandi dei Mossos hanno informato che la polizia autonoma ha finora utilizzato ben 420 proiettili di Foam solo a Barcellona e ha fermato, tra martedì e mercoledì, 55 manifestanti, alcuni dei quali sono stati poi trattenuti in carcere.

Dopo l’assalto dei manifestanti alla caserma dei Mossos a Vic di martedì notte (diversi dimostranti sono riusciti a entrare nella sede della polizia autonoma provocando ingenti danni), ieri a Sabadell una manifestazione ha preso di mira un commissariato della Policía Nacional.

A Tarragona un corteo è sfilato nel centro per poi bloccare per un’ora l’autostrada. Manifestazioni ieri anche nei Paesi Baschi e altre sono previste nei prossimi giorni anche nel resto della Spagna.

Sul fronte politico, Unidas Podemos – che fa parte del governo centrale come socio di minoranza del Partito Socialista – ha depositato ieri due richieste di indulto per Pablo Hasél e Valtonyc.

In Catalogna invece la CUP (sinistra indipendentista e anticapitalista) ha informato che considera la riforma dei Mossos un punto indispensabile per la continuazione dei colloqui con le altre forze politiche indipendentiste in vista della formazione del governo catalano.

Nel frattempo a Pablo Hasél, che da martedì mattina è rinchiuso nella prigione di Ponent a Lleida, è stata confermata da un tribunale (ma i legali della difesa possono ancora appellarsi al Tribunale Supremo) un’ulteriore condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione; il rapper avrebbe minacciato tramite un post su twitter un testimone che aveva scagionato, durante un procedimento penale, alcuni membri della Polizia Municipale di Lleida, accusati di aver picchiato un suo amico.  Le minacce sarebbero state ripetute poi quando il rapper incontrò il testimone – secondo lui comprato dai membri della Polizia Municipale – in un bar.

Marco Santopadre

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