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Serracchiani, un esempio per Forza Nuova

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Dopo lo stupro, ieri Debora Serracchiani ha provato con il furto.

Travolta dalle critiche, indifendibile persino dal Pd per il suo commento a un episodio di violenza sessuale – «è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro paese» – la presidente del Friuli Venezia Giulia, in corsa per una difficile conferma, è diventata un esempio per i razzisti.

I giornali della destra la esaltano, il suo volto con le sue parole compare in una campagna che Forza Nuova, «fascisti del terzo millennio», ha lanciato sui social.

Ma la ex vice segretaria nazionale Pd ha tenuto il punto: non è stato un lapsus. Ieri ha esteso il «ragionamento» al furto. «Quando si parla di accoglienza dobbiamo mettere da parte le ipocrisie – ha detto. Se si vuole essere accolti bisogna rispettare le regole. Un furto in casa è sempre odioso, ma se lo compie la persona che ho accolto in casa mia il giorno prima mi dà ancora più fastidio. Credo sia normale».

Meno normale è pensare che chi ha diritto all’asilo per il diritto internazionale sia debitore di qualcosa. Meno normale è equiparare lo stupro al furto.

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