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Rom primo nemico

La campagna mediatica anti-rom ha raggiunto livelli intollerabili. Non solo la destra rappresentata da Salvini, Meloni & Co partecipa attivamente alla campagna razzista, perché di questo si tratta, ma la parte più subdola la fanno i media fino ai siti o blog “anti-degrado” dietro cui spesso si celano attivisti di destra. Ma quello che è cambiato nella dinamica razzista subita dai rom (che non sono una etnia unica e indivisibile come molti millantano) sono i contenuti.

Uno dei blog più letti in città è Roma Fa Schifo, autore di campagne contro la malagestione cittadina che per lo più finiscono per diventare campagne contro indigenti, migranti e rom per lo appunto. Nella retorica di questo blog, tenuto da uno o più personaggi, che sia il sindaco di Roma che il vicesindaco hanno voluto incontrare insieme ad altri blog­gers, c’è l’utilizzo di un linguaggio sempre esasperato, urlato, insultante e tendente alla drammatizzazione.

Questa mattina sulla sua pagina FB spuntava questa “notizia”:

Se abiti in un disgraziato appartamento della periferia paghi affitto, tasse, bollette. E per andare a scuola paghi l’abbonamento Atac. Se abiti in un disgraziato campo nomadi della periferia hai tutto pagato e per andare a scuola arrivano non uno ma due scuola­bus sovvenzionati con le tasse versate da quello di cui sopra. Qualcuno ci sa spiegare in base a quale logica? Per­ché una logica ci deve pur essere.

Procediamo per gradi. L’autore del post mette in discussione il processo di scolarizzazione dei nomadi e lo derubrica alla solita dicotomia tanto in voga in materia di diritti noi/voi, in cui spesso con quel “voi” viene indicata la parte “privilegiata”. Singolare perché lo stesso blog, come del resto anche altri o i media locali, spesso e volentieri si indignano per la presenza di bimbi rom con i propri genitori perché “vengono usati per chiedere l’elemosina” e si chiede a gran voce “perché non sono a scuola”.

Nei commenti al seguitissimo blog, a parte le solite derive in cui si invocano “napalm, espulsioni, deportazioni” che manco stiamo a citare ci sono dei cittadini che si indignano per il servizio dato ai rom mentre loro sono costretti ad accompagnare i propri figli a scuola, che poi è anche il succo del discorso dell’autore del post stesso.

Le politiche di inclusione, di integrazione, diventano uno spreco di soldi. Anzi una sottrazione di soldi a “noi” italiani o autoctoni. Che poi è lo stesso principio con cui si scagliano contro le politiche di accoglienza dei profughi vari.

Il loro mantenimento costringe noi all’indigenza. Falso. Oltretutto bisognerebbe spiegare che almeno 1/3 dei rom presenti in Italia sono italiani a tutti gli effetti e che molti che risiedono in Italia da anni lo sono per diritto acquisito. Quindi chi invoca deportazione ed espulsione non si capisce verso dove. Oltretutto esiste la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza che obbliga in qualche modo lo Stato a farsi carico dei minori (tutti, rom e non) e a garantirgli almeno l’alfabetizzazione e l’accesso alla scolarizzazione.

Ma quel che più preme spiegare è che concedere un diritto a una minoranza non è sottrarlo ad altri. Invece di chiedere la soppressione di un servizio per i bambini rom sarebbe intelligente chiederne l’estensione. Che non esiste una contrapposizione, che non esiste un noi/voi.

Ma è proprio su questo che il becerume razzista fa forza.

Sul prima gli italiani (ma appunto molti rom lo sono già) e sulla farsesca rappresentazione dei rom coccolati dalle istituzioni, serbatoio di voti (ma non erano stranieri da espellere?) e soprattutto sul fatto che godono di straordinari diritti sottratti a “noi” italiani.

Tutto questo è singolare soprattutto a poche settimane dall’inchiesta su Mafia Capitale che avrebbe dovuto smantellare tutta una serie di luoghi comuni e che ha mostrato che fine fanno i soldi “regalati ai rom”, in un imbuto che ha ingrassato molti tranne i rom che hanno visto peggiorate le proprie condizione di vita, soprattutto nella capitale, grazie anche alla folle politica di Alemanno che ha portato allo smantellamento di campi autorizzati e costruiti con soldi pubblici per concentrare più comunità ed etnie rom in un unico campo oltre la periferia della capitale.

Ma del resto trattare ogni cosa per emergenza, anche i rom, è diventata una prassi politica da destra a sini­stra.

Quel che più fa riflettere è che se neanche un’inchiesta come quella di Mafia Capi­tale è servita per smontare la retorica razzista sul medio periodo perché almeno sul breve avere ridotto in silenzio questi personaggi allora stiamo messi peggio di quanto crediamo.

Inutile scandalizzarsi per il teatrino anti-rom del leghista Buonanno in tv quando poi gli stessi stereotipi vengono riproposti in maniera differente.

Soprattutto quando in rete continuano a fomentare intolleranza quegli stessi personaggi che ci costruiscono una campagna elettorale e politica sulla pelle degli stessi rom.

Di ieri è la dichiarazione del leghista Salvini via twitter “Idea romantica di nomadi di De André molto lontana dal degrado dei campi #Rom e dai bimbi costretti a mendicare”.

Ecco quì torniamo al punto di partenza. Li chiudiamo nei campi, non li vogliamo mandare a scuola però poi ci si lamenta degli effetti che tutto questo produce. E’ l’Italia.

[Su rom e razzismo vedi anche “Pregiudizio Capitale”]

Zeropregi da il manifesto

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