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Raid punitivi contro cittadini bengalesi. Indagata banda di fascisti e razzisti

Ultimamente non va molto bene ai fascisti italiani che sono soliti mascherarsi di solito da garanti della legge, uomini tutti d’un pezzo.

Quello che è uscito oggi dall’indagine dei Carabinieri del Ros, denominata Banglatour, cominciata nel 2013, è qualcosa di schifoso; la base dell’indagine è Roma con ramificazioni a Ferrara e Chieti. Gli indagati sono 13; si tratta di una banda criminale e fascista, avvezza soprattutto ai raid punitivi contro cittadini bengalesi. I reati riscontrati, tra gli altri, sono associazione finalizzata all’incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, istigazione alla discriminazione e alla commissione di atti di violenza per motivi razziali, minaccia, lesioni, detenzione di armi da sparo. Stando agli inquirenti la banda criminale “per la risoluzione delle controversie, faceva sistematico ricorso alla violenza e alle aggressioni nei confronti dei militanti di opposta o concorrente fazione politica” e “attuava un rigoroso e talvolta violento indottrinamento dei suoi appartenenti, anche minorenni, al fine di assicurare il rispetto delle regole interne al gruppo e consolidarne le gerarchie”. Siamo cioè in presenza di una piccola Hitlerjugend. Non solo, la banda è pure accusata di diffondere via internet “messaggi, proclami e iniziative volte ad incitare alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali” e di aver messo a segno “raid punitivi nei confronti di cittadini bengalesi”. Nel maggio 2012, sempre a Roma, due soggetti riconducibili alla stessa area politica erano stati arrestati per rapina in danno di un bengalese.

Next Quotidiano così ha scritto poco fa” In un articolo del novembre 2013 Repubblica aveva raccontato del Bangla Tour di cui si erano rese protagoniste squadre di ragazzini vicini alla destra, adescati sul web da persone più grandi e indottrinati all’odio nelle varie sedi di Forza Nuova (una su tutte quella all’Appio) colpendo decine e decine di volte:Il pestaggio più recente è avvenuto tre mesi fa, in via di Torpignattara. Paulo ha 22 anni e viene da Munshigonj. È in Italia dal 2009, vende ombrelli e foulard e all’alba, va scaricare frutta e verdura. Guadagna qualche decina di euro al giorno. Ha una fidanzata che è la sua promessa sposa, scelta dalla mamma. Quando avrà regolarizzato la sua posizione in Italia, andrà a prenderla e la porterà a Roma. “Aspettavo alla fermata l’autobus 409. Erano le 9 di sera. Ed ero da solo. Un gruppo di giovani italiani ha iniziato a guardarmi, poi a girarmi intorno. Avevano le birre in mano. Uno di loro mi dice: “Cosa guardi? Mi stai guardando male?!” Io gli dico che non lo stavo guardando. E lui mi prende a schiaffi, poi mi aggrediscono gli altri con pugni, calci e infine mi dicono: “stronzo, negro, tornatene a casa tua”. Io davvero non so perché fanno questo. Ma so che noi del Bangladesh siamo spesso vittime di queste aggressioni. Per esempio un mio amico – prosegue il ventiduenne – nelle stesso periodo in cui io sono stato picchiato è stato aggredito. Di notte. Prima gli hanno chiesto una sigaretta poi lo hanno aggredito. Erano sempre giovani italiani e sempre senza alcun motivo. Era in via delle Cave: un gruppo composto da 4 italiani, tra di loro c’era anche uno ciccione, gli hanno spaccato il mento al mio amico. Lui è andato malconcio al pronto soccorso mi sembra del San Giovanni. Però poi non ha denunciato nessuno”.

Queste attività di caccia al negro, al frocio, alla zecca comunista sono ben note nel quadrante Sud di Roma, da San Giovanni fino alla periferia più esterna, l’Osservatorio da anni denuncia invano questa situazione ( http://www.osservatoriorepressione.info/aggressione-fascista-a-piazza-epiro-a-roma-le-spudorate-anomalie/ ) : oggi finalmente c’è una prima risposta con l’indagine del ROS. Ma non ci si può cullare sugli allori né restare ai soli riscontri di Polizia Giudiziaria, l’indagine ROS di Roma apre soltanto uno squarcio su una rete nazionale fascista (oggi verificata anche a Chieti e Ferrara) da smantellare. Una rete che indottrina e guida alla violenza sistematica, al disprezzo dei diversi e della legalità: cosa si aspetta a mettere fuorilegge le organizzazioni fasciste in Italia?

Mephisto

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