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Processo No Tav: Nina assolta, condanna a 8 mesi per Marianna

Come ultimamente capita sempre più spesso quando si tratta di ‘movimento’, la giustizia italiana fa acqua da tutte le parti : impossibile per il giudice, dopo tutto il bailamme mediatico attorno alla vicenda, non uscirne con almeno una condanna.


Dopo che lo stesso Caselli era presente in più di un’occasione alle varie fasi dell’incarcerazione e del procedimento ecco la sentenza : 8 mesi per Marianna, Nina assolta da ogni accusa. La differenza ? La parola di un uomo delle forze dell’ordine che dice di aver visto Marianna tirare una pietra. Forze dell’ordine cadute in continue contraddizioni durante il processo, ma tanto basta per uscirne almeno con una condanna, far esultare un pò Caselli e compagnia, con la solita scusa che ‘è la gente da fuori’ il problema, non un movimento che ha messo in marcia 70.000 persone all’assalto del cantiere, e che ancora oggi entra ed esce nel fortino di sicurezza come una lama calda nel burro.
 
La valle che resiste

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

«Esprimo la mia solidarietà all’attivista No Tav condannata oggi dal Tribunale di Torino per resistenza a pubblico ufficiale e a tutto il movimento No Tav costantemente messo sotto accusa. Continua il tentativo sistematico di criminalizzazione del movimento No Tav, che da sempre è un movimento pacifico. La cosa che andrebbe condannata davvero è la militarizzazione di una valle per un’opera inutile, costosa e dannosa per l’ambiente. La sentenza odierna, così come le arbitrarie carcerazioni preventive usate a man bassa in questi mesi, non fermeranno la lotta contro l’alta velocità in Val di Susa».

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