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Processo e mobilitazione per Nadia Lioce

Venerdi 15 settembre si è tenuta udienza al tribunale de L’Aquila contro la militante delle BR-PCC NADIA LIOCE.  Perseguita per alcuni atti di protesta contro le ulteriori restrizioni applicate al già pesantissimo regime di detenzione.  Il famigerato art. 41Bis.

Tre libri in cella: questo il nuovo limite al diritto di leggere e studiare, che lo riduce quasi  a zero.

Va considerato infatti che nella restrizione operante da anni vi è già il divieto di ricevere libri e pubblicazioni da familiari e compagni.  Solo è possibile acquistare tramite la direzione carceraria, con tutte le censure e lentezze immaginabili.

A  questo si aggiunge la pressione quasi quotidiana delle perquisizioni, con la sottrazione di ogni minimo oggetto “non consentito dal regolamento”.  Anche questa, misura del tutto priva di motivazione securitaria, ma pesante intrusione nella vita quotidiana.

L’insieme di restrizioni e privazioni fa del regime detentivo in art.41bis una vera e propria tortura.

NADIA ha spesso protestato, pur nei limiti di una situazione d’isolamento e deprivazione,

e per questo ha collezionato rapporti disciplinari e misure punitive.  Consistenti in periodi di isolamento rinforzato..! Grottesco nella ferocia.

La volontà di distruzione lenta verso i/le militanti rivoluzionari/e è manifesta. Ed esercitata nel modo piu’ vile, cioè nel silenzio e nella censura mediatica, da parte dello Stato delle stragi e dell’imperialismo.  Come sempre fa, perpetrando i suoi innumerevoli crimini.

Lo scopo è anche deterrente e terroristico: guai a tentare di nuovo la via rivoluzionaria.

Perchè NADIA e le/gli altre/i prigioniere/i rappresentano la storia e la prospettiva di una possibile rivoluzione proletaria.  Con la loro coerenza e coraggio.

Gli organismi affiliati al Soccorso Rosso Internazionale, insieme ad altri solidali, hanno fatto appello a mobilitazione per questa giornata.  Al momento sappiamo del presidio attuato davanti al tribunale de L’Aquila, dalle compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario, con striscione e volantini.  Cosi come davanti al tribunale di Torino – di cui la documentazione sul sito Proletari Torinesi per il SRI – di manifesti affissi a Milano, e qualche scritta sui muri altrove.

Poco, certo, espressione dei livelli attuali del movimento di classe.  Ma comunque prezioso filo di continuità, a testimoniare del rapporto di internità di queste/i prigioniere/i.

La solidarietà verso di loro fa anche parte della ricostruzione di un tessuto di classe, insieme ad altre iniziative contro la repressione e per lo sviluppo delle resistenze.  Innalzandone sostanza e qualità,

perchè queste/i compagne/i non vogliono barattare libertà e condizioni detentive con compromessi e capitolazioni, come le varie proposte di dissociazione e “soluzioni politiche”; nè con forme di protesta legaliste, tipo petizioni e invocazioni alle istituzioni.  Bensi esse/i pongono in avanti l’interesse rivoluzionario di classe, l’esigenza di ricostruire forza e organizzazione.  E questo va sottolineato, ricordato a quegli ambiti di movimento che pur rendendosi talvolta disponibili alla solidarietà, tendono pero’ a distorcerla nelle forme suddette,  non rispettando proprio l’identità essenziale delle prigioniere/i.

Il 24 novembre è stata fissata l’udienza per la sentenza contro NADIA.  Rilanciamo una giornata di mobilitazione. Piu’ efficace, piu’ decisa.

DIFENDERE LE/I NOSTRE/I PRIGIONIERE/I

DIFENDERE CHI HA PORTATO PIU’ IN AVANTI LA BANDIERA ROSSA

E’ FORZA E PROSPETTIVA PER TUTTO IL MOVIMENTO DI CLASSE !

Proletari Torinesi per il Soccorso Rosso Internazionale

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