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Poesia sotto processo

ivan

Ivan Tresoldi, poeta di strada, è stato denunciato e dovrà comparire in Tribunale per il reato di imbrattamento. Pubblichiamo una sua lettera che risponde all’accusa.

car*
oggi mi hanno notificato un mandato di comparizione per i reati di imbrattamento e reiterato imbrattamento. Il reato è puntuale, ne sono colpevole, ne risponderò; non mi son nascosto ieri, non lo farò certo oggi.

D’altronde, per formazione, molti di voi sanno bene che significa, anche in termini penali, far “conflitto sociale” e partire da temi d’illegalità per affermare pratiche legali. Altrettanto, mi autodenuncierò per tutti gli interventi fatti dal 2002 ad oggi, quegli stessi interventi per cui mi avete conosciuto e con cui il sindaco ha fatto la sua ultima cartolina preelettorale “chi getta semi al vento…” (ovvero la foto di un intervento illegale che oggi mi viene contestato in tribunale). Mi è stato però specificato che il mandato tratta una “volontà politica” all’agire, grazie quindi per il marketing.

Tralaltro il discorso “cento muri” è mancato di tutte quelle indicazioni fondamentali che vi avevamo indicato e che porteremo avanti da soli (titolarità alla cultura, concertazione dal basso, attenzione alle dichiarazioni pubbliche, tutela del già esistente con vincolo paesaggistico, relazione con le scuole, delegittimazione del vandalismo dal basso , sospensione della repressione etc).
A tutela della città resteremo noi in ogni caso, con i graffitisti vandalici contro, con pseudo associazioni neofasciste (a cui date agibilità) contro, con voi e tanti benpensati altrettanto contro.

Vi avevamo proposto un Festival da 80.000 euro (su cui abbiamo lavorato due anni) che avrebbe fatto 2 mostre, 40 facciate, 3km di muro, attività con i più giovani, ripulitura di tag e porcherie varie.

Ne avete spesi (solo per gli ultimi due mesi) 20.000 per un idropulitrice e ne avete appena stanziati 1,5 mil per far grigia la città in questi due mesi prima di expo. Si vanno a sommare ai 30 mil spesi dalla scorsa giunta (che 10 muri tralaltro li ha liberati davvero oltre che darci agibilità al PAC), e si vanno a sommare alle tante politiche inutili sulla questione che hanno sperperato soldi e, sopratutto, lavoro nostro.

In ogni caso è qualche giorno che abbiamo già attivato (questa cosa casca a pennello, tempismo perfetto) una campagna di delegittimazione della vostra (vostra) operazione “muri liberi (carota), repressione (bastone)” e ci occuperemo noi di presentar una città migliore per l’anno in corso con attività e azioni sul territorio (vi ho abbondantemente avvertito gli ultimi sei mesi, non vi siete neanche degnati di darci riscontro al 1 dicembre come promesso).

Con noi ci saranno numerose associazioni di zona, cooperative sociali, musicisti e attori, writer, artisti pubblici, rappresentati dei centri sociali, produttori vari. Tutti quei soggetti e quelle categorie con cui avete vinto le elezioni e che avete prontamento “sgomberato” dalla vostra agenda.

Ringrazio invece vivamente i rappresentanti delle zone per il lavoro, ottimo, che stiamo portando avanti e che porteremo certamente avanti in futuro. Ascoltate me, salvate la faccia, rinunciate ai muri liberi, grazie ce li liberiamo da soli con quei soggetti, nei territori, che la periferia la respirano, la gestiscono, la presidiano.

Un abbraccio forte a tutti in ogni (alle persone tutte e molto meno al ruolo istituzionale di alcune)
buon lavoro (o forse meglio di no)
a presto (con alcuni)
grazie per l’attenzione (a tutti)”

Chi getta semi al vento farà fiorire il cielo!

P.s: Questa è la mia frase preferita!

da MilanoInMovimento

 

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