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Nuova ondata di proteste e repressione in Egitto

Venerdì 20 settembre è cominciata una nuova ondata di manifestazioni in tutto l’Egitto per chiedere le dimissioni del presidente Abdel Fattah al-Sisi. E’ la prima volta da sei anni che si verificano proteste così diffuse. Le manifestazioni sono soprattutto una reazione alle politiche di austerità di al-Sisi che hanno dimezzato il potere di acquisto degli egiziani e hanno ridotto in povertà il 32,5% della popolazione.

Oltre alla situazione economica, le violazioni dei diritti umani da parte del regime hanno raggiunto livelli senza precedenti contro chiunque sia impegnato a lavorare per condizioni migliori o a diffondere un’informazione corretta: attivisti, ricercatori, giornalisti, difensori dei diritti umani. Gli strumenti usati dal regime sono le torture, le sparizioni forzate, e la pena di morte contro gli oppositori politici e non solo.

Dopo le proteste di venerdì scorso quasi 2000 persone sono state arrestate nella campagna di arresti più massiccia degli ultimi anni.

I numeri delle violazioni dei diritti umani nell’Egitto di al-Sisi:

– 3270 persone uccise dalle forze di sicurezza

– 2658 condanne a morte

– 60.000 prigionieri politici

– 7513 persone processate nei tribunali militari

– 461 persone morte in prigione

– 500 divieti di espatrio

Solidarietà Egitto

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