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NoTav: mille gli indagati dopo quattro anni di proteste

Il bilancio della Procura sulle inchieste in Val Susa: le accuse vanno dalle ingiurie al terrorismo, spese per milioni di euro. Coinvolti personaggi come Gianni Vattimo e Erri De Luca

La procura dirama a mezzo stampa il risultato del suo operato e batte i dati dei quali eravamo in possesso e che a spanne avevamo quantificato: sono 1ooo gli indagati tra i notav negli ultimi 4 anni. Numeri da capogiro visti così ma per il movimento si sentono tutti visti che da molto tempo frequentiamo più le aule dei tribunali che i luoghi a noi consoni.

Sono i dati del Rege (il registro informatico della procura) e dicono che nell’anno passato sono stati aperti 70 fascicoli con un totale di 280 indagati.  I 70 fascicoli aperti nel 2013 si aggiungono così ai 123 aperti tra il 2010 e il 2012, e i 280 indagati dell’anno passato ai 707 già contati in precedenza. I fascicoli aperti sono 9 nel 2010, con 108 iscritti sul registro degli indagati, 64 nel 2011 con 327 indagati, 50 nel 2012 che hanno riguardato 272 persone e 70 del 2013 con 280 attivisti.

L’escalation della procura non si ferma ai numeri però, la qualità dei reati è il vero fiore all’occhiello da parte dei magistrati con l’emetto:violazione di sigilli, costruzione abusiva, resistenze, violenza per passare alle ingiurie,calunnie, minacce, aggressione, stalking, fino ai tanto ricercato reato di terrorismo.

A questo va aggiunta la velocità delle inchieste e dei processi, tempi da record per qualsiasi procura, che stranamente solo nel caso dei processi ai notav vedono aule libere, calendari ad ok e udienze nei week end.(Alta velocità nel diritto No Tav: confronto fra tempi e risorse contro e pro No Tav)

Potremmo poi passare a chi giudica i notav: combinazione i vari giudici chiamati a confermare le creative accuse formulate dai pm sono sempre gli stessi, magari quelli che firmano le misure detentive.

Oppure si potrebbe notare la sproporzione delle misure cautelari afflitte ai notav, che vanno dal carcere alle misure alternative allegramente, coinvolgendo soggetti incensurati il più delle volte, contro qualsiasi richiamo della Corte Europea fatto all’Italia. (Da vedere e sentire l’intervento dell’avv. Novaro al convegno Diritto alla Resistenza)

E ancora a supporto di questi numeri impressionanti  vi è il clima che si crea per un processo notav: palagiustizia blindato, check point nei viali interni, controlli asfissianti al pubblico e via discorrendo.

Quanto costano i processi ai Notav?

In ultimo il ruolo dell’informazione in questa vicenda, dove il notav che arriva all’udienza preliminare è già condannato a priori, un condizionale non si usa mai per un articolo. (Tav e stampa: uno studio conferma quello che pensavamo)

Insomma battere i notav è cosa ardua se con 1000 indagati siamo ancora qua.  Emerge anche chiaro che la magistratura si l’ultima arma contro di noi e le nostre ragioni, visto che la politica e l’economia hanno da tempo ceduto il passo alle procure e alle questure, viste le sonore sconfitte fin qui incassate.

La magistratura recita un ruolo subdolo dove non solo alza il tiro nelle accuse contro chi lotta, ma vuole vincere facile imbastendo processi farsa dove vengono negati gli elementari diritti di difesa agli avvocati e agli imputati; dove emerge quel connubio schifoso tra poteri che basterebbe a chiunque per capire quanto sia una crociata quella contro i notav che tenta di spegnere un movimento che non ci sta a farsi battere nemmeno sul piano giudiziario.

Infine volete sapere quanti processi sono stati imbastiti verso le forze dell’ordine, le ditte coinvolte nel sistema tav o politici o commentatori che diffamano il movimento? Stanno sulle dita di una mano, forse…

da notav.info

da parte nostra ribadiamo la necessità di una campagna politica per una amnistia sociale

Leggi ed aderisce a il “Manifesto per l’amnistia sociale

leggi anche 17.000 persone a processo in Italia per reati legati alle lotte sociali. Urge un’ Amnistia Sociale

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