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No Tav: Scarcerati sei attivisti

Si è tenuta a Torino l’udienza del tribunale del riesame per molti degli attivisti no tav arrestati nella maxiretata del 26 gennaio scorso ordinata contro il movimento dal giudice Caselli. In queste settimane proteste e mobilitazioni di solidarietà del movimento no tav si sono tenute in tutta Italia, e anche alcuni degli attivisti arrestati hanno protestato nel carcere di Torino contro le intollerabili condizioni di carcerazione. Per tutta risposta sono stati puniti, separati e dispersi in varie carceri del Piemonte. Al termine dell’udienza di ieri – fuori dal tribunale c’era un ennesimo presidio di solidarietà all’insegna dello slogan “siamo partiti insieme e continuiamo insieme” – i giudici hanno deciso di scarcerare buona parte dei detenuti e di metterli agli arresti domiciliari come era già successo con altri nei giorni scorsi. Sei i militanti scarcerati: Giuseppe, Gariela, Jacopo, Samuele, Tobia (Torino), Lorenzo (Milano). Per altri cinque confermata la detenzione in carcere.
Un primo obiettivo raggiunto frutto anche della lotta e della mobilitazione di tutto il movimento. Ma non basta. “Non basta, troppi sono ancora in carcere e troppe le restrizoni per chi è costretto a casa o a non uscire dal proprio paese con l’obbligo di dimora. Ora li vogliamo tutti liberi! – scrive il sito notav.info – Questo hanno urlato migliaia di persone in queste settimane, questo pensiamo sia l’unico vero giudizio che meritano, solidarietà, vicinanza, sostegno. Questo diranno migliaia di persone ancora nelle prossime settimane, con le molte iniziative in programma, compreso il grande corteo di sabato 25 febbraio e la festa popolare di sabato 18. In ogni caso il teorema accusatorio continua a perdere pezzi anche tra le mura che lo hanno partorito. Giudici dello stesso palazzo presieduto da Caselli (quasi fosse il suo piccolo regno) ancora una volta hanno deciso in maniera opposta. Sono tutti piccoli passi che continueremo a fare per liberarli , stando vicino alle loro famiglie,parlando con gli avvocati (anche loro no tav!), pubblicando i loro comunicati, lottando, presidiando tutte le sedi dove vengono tenuti prigionieri e così ancora”.
Intanto la mobilitazione contro l’alta velocità continua anche a Chiomonte, con il presidio permanente costantemente occupato. “Da lì il movimento difende la val Clarea, ieri, oggi e domani. Lì in primavera tenteranno di aprire il cantiere e ancora una volta lì saremo, come abbiamo fatto nello scorso anno, come faremo in futuro. Per questa determinazione a resistere il movimento no tav ha subito questi arresti, ora però si rilancia e si riparte. Si liberano i compagni e si continua a resistere a Chiomonte!”

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