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Napoli: Polizia carica corteo contro lo “sblocca Italia”

napoli sblocca italia
Oggi il processo autoritario che si sta mettendo in campo a Bagnoli ha gettato la maschera!
Di fronte a migliaia di persone si è preferito chiuder loro le porte in faccia… ma noi siamo i figli di questa terra, non siamo noi a dover andar via!

Malgrado la fuga di Renzi dalla piazza e dalle sue responsabilità in strada c’erano almeno quattromila persone mobilitatesi contro lo sbloccaitalia e il commissariamento di Bagnoli, per rivendicare il diritto alla salute e le bonifiche dei nostri territori avvelenati. Dai comitati territoriali e le realtà di base di Bagnoli, agli studenti, ai movimenti della casa e dei disoccupati, ex operai dell’italsider e di pomigliano, alla rete Stop Biocidio e a tante altre da tutta la Campania e dal Sud, da Bari, Foggia, dall’Irpinia e dal Sannio, da Roma e così via.

Percorsa via Coroglio e arrivati a città della Scienza volevamo legittimamente tenervi l’assemblea pubblica con le decine di realtà che hanno animato la manifestazione. Una grande assemblea democratica e autorganizzata (nella quale oggi è previsto anche l’intervento del Sindaco di Napoli). La volontà dichiarata dai partecipanti al corteo era di tenerla dove doveva riunirsi il governo. Democrazia dal basso contro democrazia espropriata, in un luogo simbolo delle scelte che riguardano la bonifica e la ricostruzione. Di fronte a migliaia di persone la decisione di città della Scienza è stata invece rigida e irresponsabile, chiudendo entrambi gli accessi, anche quello del cortile lato mare (a quanto pare sorprendendo in questo perfino la Questura..).

Le cariche sono avvenute nel bel mezzo di una mediazione, gestita in modo idiota dalla questura, alla presenza di due assessori comunali (Fucito e Piscopo) e deputati della repubblica (Roberto Fico), in cui si chiedeva di aprire le porte per una semplice assemblea. Si è scelto invece di tentare di umiliare il corteo!

Ma noi siamo i figli di questa terra! Non siamo noi a dover andar via!

Alla fine la tensione è cresciuta, c’è stato il tentativo della manifestazione di passare e la risposta con le cariche e i lacrimogeni di polizia e carabinieri. Due manifestanti sono finiti all’ospedale in ambulanza per le manganellate, mentre un terzo, leader storico degli operai Italsider, è stato pesantemente picchiato e ferito in testa fuori il luogo dove ha speso una vita di lavoro. Davanti a quei cancelli chiusi eravamo i giovani e la gente di questo quartiere – studenti, precari, disoccupati – con la rabbia e la delusione per quello che è successo in questi vent’anni e per la nuova speculazione che si annuncia.

Il corteo ha attraversato tutta Fuorigrotta e Bagnoli per comunicare ancora una volta le ragioni dell’opposizione a un provvedimento che conosciamo bene al sud e combina l’assalto al territorio con quelle forme di commissariamento e i meccanismi “emergenziali” che permettono di aggirare ogni trasparenza e la volontà popolare per comporre gli interessi delle lobby del mattone. Per noi il commissariamento di Bagnoli è lo strumento per l’assalto al piano regolatore. In Italia è in atto un processo di commissariamento della democrazia e le cariche ne sono la conseguenza, da Brescia a Roma, a Napoli.
L’assemblea pubblica si terrà comunque oggi alle 16.30 al Politecnico. Previsti gli interventi dei comitati, di movimenti e realtà di base. E anche l’intervento del sindaco di Napoli a cui i comitati chiedono mosse concrete contro lo sbloccaitalia.
Dopo le contestazioni al governo Renzi e le cariche a Brescia, e a Roma contro gli operai di Terni, oggi la prima grande manifestazione contro il decreto Sblocca Italia, dimostra la determinazione e la capacità di resistenza delle comunità in lotta, contro l’operazione criminale che questo governo sta portando avanti, da un lato distruggendo i residui diritti dei lavoratori per favorire licenziamenti e sfruttamento, dall’altro consegnando ai privati, alle mafie e alle lobby dei costruttori, degli inceneritori, delle discariche e del petrolio, la ricchezza del nostro patrimonio pubblico, edilizio e naturale. Oggi a Bagnoli un messaggio chiaro per Renzi: potete passare al Senato col voto di fiducia, ma sui nostri territori non passerete! Ogni cantiere può diventare una barricata. Ma soprattutto, questo movimento ha un piano di proposte alternative che è più forte di quelle del governo, perchè parla dei bisogni sociali di milioni di persone che vivono la crisi sui territori.

Reddito, ambiente, lavoro, diritti, welfare, dignità, democrazia: queste le nostre parole. Autoritarismo, inquinamento, devastazione sociale e ambientale la triste e arrogante realtà di questo governo della crisi sempre più ingiusto e irrazionale.

I movimenti si preparano a scendere nuovamente in piazza il 14 Novembre in occasione dello sciopero sociale: previste manifestazioni in tutto il paese, diverse le iniziative a Napoli.
Comitati, cittadini e movimenti sociali contro il decreto Sblocca Italia verso la mobilitazione del 7 novembre a Bagnoli
da questa foto si può notare bene come un funzionario della Digos imbraccia il manganello al contrario
napoli sblocca italia11

 

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