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Napoli 16 maggio 1975: la polizia uccide il pensionato Gennaro Constantino

La polizia carica i disoccupati organizzati che hanno occupato gli uffici anagrafici del Comune, a piazza Dante. La celere invade e sgombera gli uffici entrando dalla sacrestia della chiesa attigua all’edificio. Gli scontri dilagano in piazza.

Le cariche estremamente violente coinvolgono non solo i dimostranti ma i tanti cittadini presenti  in una delle piazze più frequentate del centro storico, provocando 34  feriti e un  morto, Gennaro Costantino, un pensionato militante del Pci, travolto da un jeepone della celere che fa lo slalom sui marciapiedi.

La polizia sostiene che il mezzo era privo di conducente, sbalzato dal posto di guida in seguito a sbandamento.

Numerosi sono gli arrestati fra i dimostranti, che si sono difesi con sassaiole, impegnando la polizia in scontri duri. L’episodio rappresenta un salto di qualità nel movimento di lotta dei disoccupati organizzati che si è cominciato a sviluppare a partire dalle lotte dei cantieristi dopo il colera dell’estate del 1973.

 (Ugo Maria Tassinari)

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