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Monginevro: Attivisti solidali arrestati dopo la manifestazione antifascista

Quattro attivisti italiani, due francesi e uno svizzero rischiano di essere accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Mobilitazione Antifascista domenica 22 aprile al confine italo-francese in Val di Susa contro i fascisti francesi e italiani di Generation Identitaire che tra sabato e domenica avevano inscenato una protesta antimigranti sulle Alpi, a Nevache, montando una rete arancione da cantiere a simboleggiare un muro contro chi tenta di passare il confine.

Briser les frontieres ha dunque chiamato a raccolta ieri mattina gli antirazzisti e i solidali per un corteo per liberare dai fascisti le montagne che han vissuto la resistenza partigiana.

Nelle ore notturne di domenica la gendarmeria francese, dopo aver setacciato la cittadina alla ricerca dei manifestanti, fermava quattro italiani, due francesi e uno svizzero. Nei loro confronti gli inquirenti francesi potrebbero avanzare l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I volontari italiani e francesi che operano sul confine stanno decidendo con quale tipo di pressione rispondere agli arresti affinché tutti siano immediatamente liberati: già nelle prossime ore potrebbero esserci nuove manifestazioni al confine italo francese.

Il ministro dell’Interno francese ha annunciato l’invio di «importanti» rinforzi delle forze di sicurezza al confine. Secondo Gerard Collomb, i valichi di montagna sono stati trasformati dai gruppi di estrema destra e dagli attivisti filo-migranti in un palco per «mettersi in mostra» e «lanciare provocazioni». Per il ministro quindi estrema destra e anti razzisti pari sono. «Di fronte a queste iniziative inaccettabili – ha concluso Collomb – manderemo rinforzi di polizia e gendarmeria per garantire il rispetto del controllo del confine». Al ministro ha risposto il sindaco di Briançon Gerard Fromm condannando «le polemiche nauseabonde alimentate da certi responsabili politici che gettano benzina sul fuoco».

Sulla situazione dei compagni arrestati, per i quali oggi si terrà il processo per direttisisma con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, Radio Onda d’Urto ha sentito  Giulia, compagna del centro sociale Askatasuna di Torino Ascolta o scarica

Aggiornamenti

Il tribunale di Gap dispone il trasferimento in carcere dei 3 compagn* arrestati domenica a Briancon dopo la manifestazione al confine tra Italia e Francia.

È arrivata nel pomeriggio la decisione del tribunale della cittadina francese di Gap in merito alla detenzione di Eleonora e dei due compagni svizzeri Théo e Bastien, arrestati in seguito alla manifestazione di domenica al confine italo-francese con l’accusa – grave e tutta politica – di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in concorso”. I tre compagn* hanno rifiutato il processo per direttissima che era stato richiesto dal Procuratore, perciò il tribunale era chiamato a esprimersi solo sul trattenerli in carcere, liberarli o concedere una misura alternativa in attesa del processo.

Il giudice ha disposto il trasferimento in carcere per Eleonora, Théo e Bastien: Eleonora nel carcere femminile di Marsiglia, i due compagni svizzeri in quello di Gap. La prima udienza del processo che li vedrà coinvolti è stata fissata per il 31 maggio prossimo alle 8.30 del mattino a Gap. I tre saranno quindi incarcerati in maniera del tutto preventiva e discrezionale in attesa del processo, anche se l’avvocato che li difende ha già annunciato che farà subito richiesta di scarcerazione.

L’inconsistenza del castello di accuse imbastito dalla gendarmerie francese come ritorsione per la magra figura collezionata domenica si era già palesata nei confronti degli altri 3 italiani fermati a Briancon, per i quali il fermo non è stato convalidato e che già ieri sera sono stati rimessi in libertà perché i fatti di cui erano accusati non sussistevano. Dietro la formula di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in concorso” che grava ora sulle spalle di Eleonora, Théo e Bastien non vi è altro che l’accusa esplicita di aver esercitato una solidarietà collettiva, in una giornata in cui tanti e tante hanno riconosciuto che violare quel confine e la sua violenza quotidiana era la cosa giusta da fare e che quella convinzione l’hanno messa in pratica assieme.

Nei prossimi giorni sarà importante mobilitarsi contro queste accuse, per la liberazione immediata di tutte e tutti.

ELEONORA, THEO E BASTIEN LIBERI SUBITO!

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Aggiornamenti sui tre arrestati di Briançon per delitto di solidarietà

Oltre ad Eleonora, che vi era stata tradotta subito dopo la convalida del fermo, nelle ultime ore sono stati trasferiti nel carcere di Baumettes (Marsiglia) anche Theo e Bastien. I tre ragazzi, arrestati domenica scorsa a Briancon in seguito alla grande giornata di lotta che ha visto centinaia di migranti e solidali attraversare collettivamente il confine italo francese del Monginevro, continuano quindi a rimane in carcere in Francia.

Nonostante l’evidente arbitrarietà di questi arresti, effettuati durante una “caccia all’uomo” per le vie di Briancon alcune ore dopo l’arrivo del corteo in città, la procura sembra voler mantenere un atteggiamento intransigente, tanto che la prima udienza del processo è stata fissata per il 31 di maggio, a più di un mese dal fermo e tenendo in regime di carcere preventivo i tre accusati mentre il gruppetto neo-fascista continua sporadicamente a “pattugliare” il confine senza che ciò ponga problemi di sorta alle autorità francesi.

Anche il reato che viene loro contestato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in concorso (en bande organisée) per il quale si rischiano pene fino a 10 anni di prigione e 750.000 euro di ammenda, rivela la volontà di dare una “punizione esemplare” a chi collettivamente e alla luce del sole ha messo in discussione il disciplinamento imposto dalle frontiere.

Paragonare i tre arrestati di Briancon a dei passeurs che trafficano sulle vite dei/delle migranti è il tentativo di mettere a tacere la solidarietà e l’autorganizzazione dei passaggi della frontiere che da mesi gli abitanti francesi e italiani che vivono nei pressi dei valichi alpini stanno portando avanti dando aiuto materiale a coloro che vogliono attraversarli. A ciò si unisce la necessità delle istituzioni francesi di mantenere il pugno di ferro perché, proprio in concomitanza con la marcia da Claviere a Briancon, è stata votata oltralpe una nuova e maggiormente restrittiva legge sull’immigrazione, la cui tenuta è stata immediatamente messa in crisi dal passaggio del corteo al Monginevro.

Gli avvocati francesi che difendono i tre ragazzi, insieme ai loro colleghi italiani e svizzeri, stanno cercando di mantenere alta l’attenzione sulle sorti del processo, non arrendendosi ad aspettare inermi il 31 maggio.

Giovedì 3 maggio si terrà a Gap il riesame per Eleonora, Theo e Bastien. Le autorità giudiziarie però hanno negato ai tre il trasferimento da Marsiglia, impedendogli quindi di poter presenziare in aula al loro riesame. Una palese violazione del diritto di difesa, che, tuttavia va a confermare il timore della procura francese verso le espressioni di solidarietà che si stanno moltiplicando in Italia, in Svizzera e in Francia nei confronti dei tre accusati. Una paura che era già stata dimostrata nella scelta di trasferire Theo e Bastien per evitare presidi pubblici sotto il carcere di Gap.

Il processo a cui Eleonora, Theo e Bastien verranno sottoposti sarà il primo in Europa che vede accusati dei cittadini comunitari di avere attraversato, pubblicamente e in un corteo, una frontiera insieme a tante e tanti migranti. Per questo, tocca a noi rimanere al loro fianco, non solo esprimendo la maggiore solidarietà possibile, ma anche rivedicando come nostre le loro stesse accuse: se la solidarietà è un reato, a Monginevro c’ero anch’io!

Il 3 maggio si terrà il riesame senza gli imputati, in un’aula vuota, ma fuori moltiplicheremo i presidi e le azioni di solidarietà. Del resto, siamo una “bande organisée”!

#SolidaritéSansFrontières #OnEstToutesDeLaBandeOrganisée

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Per scrivere telegrammi e lettere ai tre ragazzi arrestati, riportiamo sotto gli indirizzi:

Theo Buckmaster, n° d’ecrou 188398

Bastien Stauffer, n° d’ecrou 188399

Eleonora Laterza, n° d’ecrou 188381

Centre pénitentiaire de Marseille-Baumettes, 239 Chemin de Morgiou, 13009 Marseille.

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Per sostenere economicamente Eleonora, Theo e Bastien, ecco l’IBAN su cui versare donazioni:
IT56H0760105138211776611787 intestato a Lucia Costa.

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Lettera aperta sull’arresto dei tre di Briançon

Lo scorso 21 aprile i militanti di un gruppuscolo neo-fascista e suprematista hanno inscenato un’operazione di “blocco delle frontiere” tra la Francia e l’Italia.

Il giorno dopo, un gruppo di abitanti delle valli vicine, impegnati nella solidarietà concreta con i migranti in transito, attraversano simbolicamente la frontiera insieme a una cinquantina di migranti e arrivano senza alcun problema fino a Briancon, dove la gendarmerie francese effettua sei fermi di polizia in maniera completamente arbitraria.

L’accusa del procuratore è semplice quanto brutale nella sua chiarezza: aiuto all’immigrazione illegale con l’aggravante di aver compiuto il fatto in maniera collettiva (“en bande organisée”).
Per tre dei fermati Eleonora, Théo e Bastien viene convalidato l’arresto, con detenzione in carcere fino all’inizio del processo che si svolgerà il 31 maggio nella cittadina di Gap. Rischiano fino a 10 anni di prigione e 750’000 euro di multa.

Noi siamo e ci sentiamo tutti gente di montagna, accompagniamo da secoli chi deve oltrepassare le frontiere per mettersi in salvo. Le montagne ci aiutano con i loro sentieri innumerevoli. Continueremo a farlo. Rivendichiamo come legittimo il nostro aiuto. Dichiariamo illegittima la legge che ci incrimina, perché contraria alla fraternità. Come in mare così in terra: dichiariamo che proseguiremo a soccorrere chi ha bisogno dei nostri sentieri.

Non esistono i clandestini. Esistono ospiti di passaggio sulle nostre montagne.

Erri De Luca (scrittore)
Maso Notorianni (giornalista)
Moni Ovadia (attore e scrittore)
Loris De Fillippi (Medici Senza Frontiere)
Cecilia Strada (ex-presidente Emergency)
Andrea Segre (regista)

Alessandro Gilioli (giornalista)

Fiorella Mannoia (cantante)

Giulio Marcon (deputato alla camera)

ZeroCalcare (fumettista)

Francesca Fornario (giornalista e autrice)

Giuseppe Cederna (attore e scrittore)

Nicoletta Dosio (NOTAV)

Alex Zanotelli (missionario)

Marco Aime (antropologo)

Domenico Lucano (sindaco Riace)

Alberto Guariso (avvocato)

Paolo Narcisi (medico – Rainbow4Africa)

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Éric Coquerel (Deputato alla camera)

Pierre-François Laval (professore di diritto internazionale Università di Orleans)

William Bourdon (avvocato)

Agnès Antoine (consigliera municipale La Roche De Rame)

Pierre Villard (giornalista)

Alain Barlatier (documentarista)

Gumpel Georges (Union Juive Française pour la Paix)

André Rosevègue (Union Juive Française pour la Paix)

Jean-Claude Meyer (Union Juive Française pour la Paix)

Esther Benbassa (senatrice)

Giney Aime (artista performativo e fotografo)

Armelle Rioualen (professoressa di francese a Marsiglia)

Cristophe Gouin

Jean Sicard

Per aderire firmaperitre@gmail.com

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