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Modena: la repressione di Stato colpisce ancora. Arrestato delegato sindacale Si Cobas dell’Italpizza

Il 27 giugno il delegato sindacale di GLS Modena, Chokri Mohammed, generoso militante S.I. Cobas, è stato arrestato nei pressi di Italpizza.

Le accuse che gli vengono mosse non hanno testimoni, è stato preso mentre era isolato dal resto degli scioperanti.

Durante il fermo si è sentito male, un’ambulanza l’ha prelevato dagli uffici della Questura e portato in ospedale.

Qui è rimasto piantonato come un criminale (foto 1), mentre i carabinieri facevano la fila per farsi refertare improbabili traumi (foto 2) utili a giustificare gli arresti.

Dall’ospedale Chokri è stato portato in cella.

Domattina viene processato per direttissima.

A lui e alla sua famiglia tutta la solidarietà del sindacato.

La lotta continua.

Indietro non si torna!

27 giugno,

S.I. Cobas Modena


Davanti ai cancelli di Italpizza la situazione è ormai insostenibile: dopo le denunce del sindacato sui continui abusi di potere, pestaggi e minacce contro operai e rappresentanti sindacali, la Questura di Modena sceglie di alzare il livello dello scontro.

La violenza contro il picchetto cresce di ora in ora, con l’uso massiccio di manganelli e gas CS lanciati in pieno volto alle persone sedute a terra, i funzionari Digos danno ordini ai celerini: “Oggi dobbiamo arrestarne 10! Prendeteli!”.

Per supportare gli arresti ci vogliono dei motivi: è così che carabinieri e polizia fanno la coda al Pronto Soccorso per farsi refertare improbabili traumi e contusioni.

È chiaro che si tratta di fake news: dove sono i lanci di sassi?

Dove sono le aggressioni?

Le uniche immagini che continuano a giungere da Strada Gherbella mostrano decine di energumeni coperti da placche in kevlar, caschi, scudi e maschere antigas che aggrediscono operai ed operaie a mani nude, fermi davanti ai cancelli o ai camion.

In questo momento due delegati sindacali del S.I. Cobas, sono in stato di fermo in Questura. Non sappiamo ancora con quali accuse.

I funzionari Digos minacciano di trattenerli fino a ché non verrà soppresso lo sciopero.

Altri due operai, feriti durante le cariche di questa mattina, sono stati minacciati dalla polizia in ospedale, mentre venivano curati.

Ribadiamo ancora una volta che questo è il risultato della vergognosa strategia concertata tra azienda, Confindustria e Cgil-Cisl-Uil per escludere il S.I. Cobas dalle trattative.

Che sia chiaro però: non è più possibile normalizzare il Sistema-Modena, non è più possibile far calare il silenzio sul vergognoso sistema di sfruttamento che da trent’anni opprime il nostro territorio!

INDIETRO NON SI TORNA!

AVANTI FINO ALLA VITTORIA!

27 giugno,

S.I. Cobas Modena



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