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Milano: Condanne in appello per lo sgombero di ZAM

9 condanne in appello per lo sgombero di ZAM in via Olgiati del 22 maggio 2013.

Sono passati ormai quasi 6 anni dallo sgombero di via Olgiati e nella giornata di ieri è stata emessa la sentenza d’appello per gli episodi accaduti davanti a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, nel pomeriggio dello sgombero.

La sentenza d’appello ha sostanzialmente ricalcato quella di primo grado del novembre 2017 con condanne che variano in un range da poco meno a poco più di un anno. Dichiarate prescritte le contravvenzioni con un ritocco verso il basso delle pene per quegli imputati che rispondevano di queste.

Quasi tutti gli imputati hanno avuto la pena sospesa tranne due. Uno di questi condannato per vicende molto vecchie relative agli anni 2000 mentre il secondo ha subito una condanna definitiva per i fatti di corso Magenta del novembre 2012.

Un lungo periodo è ormai passato dalla vicenda di via Olgiati che continua comunque a essere ricordata come un luogo in cui differenti generazioni di militanti con storie politiche differenti riuscirono a lavorare insieme mettendo in piedi numerose iniziative politiche, sociali, culturali e sportive.

L’esterno di via Olgiati con i manifesti che pubblicizzano il progetto immobiliare sull’intera area

Dopo una lunga fase di abbandono i terreni di via Olgiati sono stati destinati al consueto progetto di edilizia per ricchi. Cosa già successa altre volte come per esempio ai terreni che ospitavano il Lambretta di piazza Ferravilla o quelli di Latteria Occupata in via Watt 6 (a poche decine di metri da Olgiati), ma anche, per chi se la ricorda, all’occupazione di via Volturno del 2007 i cui proprietari non si sono accontentati di trasformarla in una residenza di lusso a due passi dal Bosco Verticale, ma si sono anche appropriati del nome dato dagli occupanti all’occupazione ovvero: V33.

Nel frattempo ZAM, dopo l’occupazione di via Santa Croce e il blitz all’ex-Spazio Forma ha trovato casa in via Sant’Abbondio tra Stadera e Gratosoglio portando avanti un importante lavoro nel quartiere.

Le condanne di ieri vanno a inserirsi in un periodo che ha visto alcune importanti vittorie delle difese del movimento per alcuni processi relativi alla contestazione del Ministro Giannini in Bicocca nel 2015, all’occupazione di ZIP in via San Calocero sempre nello stesso anno e, pochi giorni fa, della contestazione studentesca all’Assolombarda dell’ottobre 2017.

da MilanoInMovimento

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