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L’ILO all’Egitto: “Fermare la repressione contro i sindacati indipendenti”

“Sdegno” e condanna anche per le responsabilità delle autorità egiziane nelle indagini sul caso di Giulio Regeni, che nelle sue ricerche si occupava di lotte sociali e sindacati

L’Organizzazione Internazionale del Lavoro dell’ONU (sigla ILO) con un comunicato di venerdì scorso 8 aprile ha duramente criticato la continua repressione dei sindacati indipendenti e della libertà di associazione dei lavoratori da parte dello stato egiziano.

L’ILO ha anche contestato aspramente le autorità egiziane per la gestione delle indagini sulla tortura e l’omicidio del dottorando italiano Giulio Regeni, che si trovava in Egitto per condurre la sua ricerca sul movimento dei lavoratori e sul sindacalismo indipendente.

In un messaggio rivolto al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, il direttore generale dell’ILO Guy Ryder ha espresso preoccupazione per le minacce ai diritti umani e sindacali in Egitto, chiedendo risposte chiare sulla brutale uccisione di Regeni.

Ryder ha anche criticato le recenti violazioni del governo egiziano contro i sindacati indipendenti, compresa l’imposizione di restrizioni alla pubblicazione di documenti ufficiali, il divieto di partecipare alle trattative, e il rischio di licenziamento e arresto per i sindacalisti.

“Voglio sottolineare che è responsabilità del governo egiziano assicurare l’applicazione delle convenzioni internazionali sul lavoro riguardanti la libertà di associazione che l’Egitto ha ratificato, e che devono essere rispettate da tutte le autorità statali” ha aggiunto Ryder.

In quanto agenzia ONU del lavoro, l’ILO è ufficialmente incaricata di controllare il rispetto delle convenzioni internazionali del lavoro che gli stati hanno spontaneamente ratificato. Secondo Ryder queste convenzioni sono ostinatamente violate dall’Egitto.

Le recenti azioni dell’attuale amministrazione contro i sindacati indipendenti egiziani comprendono una causa promossa presso una corte amministrativa per bandire e dissolvere i sindacati e le federazioni indipendenti, minacce legislative ai diritti sindacali basilari da parte dei membri del sindacato parastatale ETUF, rappresentato in parlamento da alcuni suoi membri, e la nomina a ministro del Lavoro di Mohamed Saafan, ex capo del sindacato ETUF e forte oppositore delle libertà organizzative dei sindacati. I critici puntano il dito anche contro la prolungata mancanza di elezioni interne all’ETUF, rimandate ripetutamente dal 2011, e la nomina dei vertici del sindacato da parte dell’esecutivo.

In contrasto con le convenzioni ILO 87 e 98, la legge egiziana sui sindacati riconosce l’esistenza di una sola federazione sindacale, l’ETUF appunto (Egyptian Trade Union Federation in inglese), e impone che tutti i sindacati siano affiliati a questo organo para-statale.

L’ETUF ha mantenuto un completo monopolio sui sindacati in Egitto sin dalla sua formazione nel 1957. Ma dalla rivolta del 2011 contro l’ex-presidente Mubarak sono emerse diverse federazioni sindacali indipendenti a sfidare il suo ruolo. Dal 2011 sono state presentate molte proposte di legge per sostituire la legislazione esistente in materia con una che riconosca i sindacati indipendenti, ma ogni volta tutti gli esecutivi hanno sempre messo in un cassetto le proposte, con l’effetto che la vecchia legge è rimasta fino ad oggi in vigore.

L’ILO ha fatto inoltre riferimento anche ad un suo precedente comunicato risalente a marzo intitolato “La minaccia ai diritti umani e sindacali in Egitto”. Il comunicato parlava di “attacchi sistematici” del Ministero del Lavoro “alle organizzazioni sindacali indipendenti”.

Il comunicato di marzo esprimeva inoltre “sdegno per la morte di Giulio Regeni”, che faceva ricerca sui sindacati e la libertà di associazione prima di sparire il 25 gennaio, quinto anniversario della rivoluzione del 2011.

Anche l’ETUF, il sindacato di stato, aveva espresso a febbraio “grande cordoglio per l’uccisione dello studente italiano”, respingendo però qualsiasi accusa che potesse implicare le forze di sicurezza egiziane. “L’ETUF” recitava il comunicato “rifiuta il duro attacco contro l’Egitto portato avanti da organizzazioni straniere appoggiate da organizzazioni illegali in Egitto, che cercano di manipolare gli eventi per disseminare il loro veleno e minare la stabilità dell’Egitto”. “L’ETUF sottolinea che i lavoratori egiziani sono pienamente consapevoli dei complotti stranieri contro il proprio paese. Noi lavoratori egiziani siamo un fronte unico contro le cospirazioni di organizzazioni illegali”.

Fonte: madamasr, portale egiziano di informazione indipendente in inglese e arabo.

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