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Libertà per gli italiani arrestati ad Amburgo #NoG20

A più di una settimana dai fatti di Amburgo, ancora oggi sei ragazzi italiani sono trattenuti nelle carceri tedesche come criminali, vessati dall’atteggiamento ostruzionistico delle autorità tedesche che provano ad ostacolare in tutti i modi il lavoro degli avvocati della difesa.

Durante le manifestazioni contro il G-20, il governo tedesco ha messo in campo una stretta repressiva di carattere eccezionale perché eccezionale era ciò che stava avvenendo per le strade di Amburgo. Per la prima volta, infatti, scendeva in piazza in modo organizzato e nel cuore economico dell’Europa il dissenso contro le politiche neoliberiste imposte dalla Troika; non è un caso che la polizia tedesca si sia accanita proprio contro quei compagni provenienti dai paesi che più hanno subito e pagato le conseguenze della crisi economica.

Temiamo che attraverso questa scelta repressiva, la Germania e tutta l’Unione Europea voglia mandare un messaggio intimidatorio a quanti dissentono dalle sue politiche di austerità, dalle riforme strutturali imposte ai paesi membri che in questi anni hanno solo creato povertà, disoccupazione e precarietà. Da questo punto di vista il fallimento del vertice internazionale di Amburgo ha confermato in pieno la totale insufficienza delle politiche economiche imposte dalla attuale governance, creando una insanabile frattura tra i popoli europei e chi li governa.

Inoltre, è altrettanto importante, secondo noi, porre anche l’accento sulle ragioni che hanno spinto centinaia di migliaia di persone a protestare, poiché pensiamo che l’unico modo per non far sentire soli i compagni arrestati è quello di ribadire i contenuti di una simile mobilitazione di massa.

Facciamo appello, pertanto, a tutte e a tutti affinché non cali l’attenzione su quanti stanno pagando sulla propria pelle il prezzo per aver portato in piazza quello che è anche il nostro dissenso; è necessario ribadire che anche chi non era presente fisicamente, era comunque al loro fianco per le strade di Amburgo, poiché la loro lotta è la lotta di tutti noi. Non ci sfugge, infatti, che chiunque di noi poteva essere al loro posto.

Emiliano, Alessandro, Orazio, Fabio, Maria e Riccardo LIBERI SUBITO!

Firma la petizione ( clicca qui)

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