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Le principali città italiane hanno deciso di fare il daspo urbano ai venditori ambulanti e lavavetri.

Parcheggiatori abusivi, writers, lavavetri: ecco chi rischia con il mini-Daspo urbano

Parcheggiatori e venditori abusivi. Sono questi i soggetti fino ad oggi più colpiti dal cosiddetto mini-Daspo urbano, l’ordine di allontanamento di 48 ore introdotto nella primavera 2017 dal decreto sulla sicurezza delle città (il Dl 14/2017), voluto dall’ex ministro degli Interni Marco Minniti e a ottobre scorso rafforzato dall’attuale titolare del dicastero, Matteo Salvini, con il Dl 113/2018. Molto più ridotti, invece, gli allontanamenti che hanno riguardato lavavetri, ubriachi, writers e questuanti.

I primi numeri che emergono dall’inchiesta del Sole 24 Ore sulle principali città sono ancora limitati: circa 300 misure adottate a Napoli e Roma, un centinaio a Palermo, Milano e Genova, qualche decina a Bari, Firenze e Bologna. A livello nazionale, secondo l’Anci, gli ordini di allontanamento nel 2017-2018 sono stati 2.988. Crescono, tuttavia, le amministrazioni che intendono estendere le zone in cui il mini-Daspo può essere applicato.

Con l’obiettivo di rendere le città più sicure, il Dl 14 2017 ha previsto una tutela particolare per metropolitane, stazioni, aeroporti e, in generale, per tutte le infrastrutture di trasporto pubblico, compreso quello locale. In queste zone (che i Comuni possono ampliare) parcheggiatori e venditori abusivi, persone in stato di ubriachezza, che commettono atti contrari alla decenza (anche turpiloquio) o ostacolano l’accesso possono essere allontanate per 48 ore, oltre a subire una sanzione da 100 a 300 euro. In caso di recidiva, il questore può disporre il vero e proprio Daspo urbano, che il Dl 113/2019 ha allungato a un anno (era sei mesi).

DASPO URBANO: LE CITTÀ ALLARGANO LE AREE PROTETTE
Gli ordini di allontanamento di 48 ore (mini-Daspo) nei centri urbani più popolosi dalla primavera 2017 a dicembre 2018. Fonte: elab. Il Sole 24 Ore

Al Sud i mini-Daspo hanno preso di mira quasi esclusivamente il fenomeno dei parcheggiatori abusivi. A Palermo più del 90%; a Napoli la totalità.

«Anche a Bari il mini-Daspo è stato pressoché sempre utilizzato contro i parcheggiatori abusivi – dice il sindaco e presidente dell’Anci, Antonio Decaro – e l’estensione cui stiamo lavorando riguarda zone in cui sono presenti. È un fenomeno spesso gestito dalla criminalità organizzata che utilizza persone nullatenenti: le multe servono a poco, mentre l’ordine di allontanamento è più efficace. Non credo invece vada usato nei confronti di questuanti o lavavetri».

Al Centro-Nord i mini-Daspo hanno colpito soprattutto il commercio abusivo, ma anche l’ubriachezza. A Firenze, in particolar modo, hanno riguardato persone, a volte anche in stato di ebbrezza, nei pressi della stazione o delle fermate degli autobus. I venditori abusivi sono invece in cima agli ordini di allontanamento di Milano.

A Roma, nel 2017, i mini-Daspo hanno colpito soprattutto i parcheggiatori abusivi; nel 2018, invece, l’ubriachezza e il commercio abusivo vicino alla metro. «Il nuovo regolamento approvato in giunta allarga l’applicazione alle zone di interesse storico artistico e ai luoghi dove si trovano scuole, musei, ospedali e parchi», spiega Marco Cardilli, vicecapo di gabinetto della capitale.

Estensione prevista anche a Catania dove lo strumento ha avuto un’applicazione limitata (6 venditori abusivi). «Includeremo gli ospedali perché ci sono state molte aggressioni verso infermieri, medici e guardie giurate, ma anche le zone dei parcheggiatori abusivi, i siti storico-archeologici e le scuole, nei dintorni delle quali c’è stata una recrudescenza dello spaccio», dichiara l’assessore alla sicurezza Fabio Cantarella.

Bianca Lucia Mazzei

da il sole 24ore

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