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L’avvocato denuncia: «Al carcere di Tolmezzo il mio assistito è stato picchiato dalla polizia penitenziaria»

Domenico Tamarisco  detenuto al carcere di Tolmezzo, ha riferito al suo legale che sarebbe stato aggredito venerdì scorso dal personale della polizia penitenziaria in due diverse occasioni, mentre era rinchiuso in cella di isolamento

«Al colloquio l’ho visto pieno di lividi, con il volto tumefatto e subito sono andato alla stazione dei carabinieri per denunciare l’accaduto». È l’avvocato Giuseppe Annunziata del foro di Salerno a raccontare a Il Dubbio del presunto pestaggio avvenuto in cella di isolamento nei confronti del suo assistito, Domenico Tamarisco, detenuto nella sezione di alta sicurezza del carcere di Tolmezzo. Era andato a fargli visita lunedì scorso e prima di vederlo, il comandante della polizia penitenziaria lo aveva messo al corrente che c’erano stati problemi con il suo cliente. «Pensavo semplicemente che ci fosse stata una semplice tensione, ma appena ho visto Tamarisco al colloquio, sono rimasto scioccato per i lividi che presentava».

Agli occhi dell’avvocato, il detenuto presentava evidenti ecchimosi al volto, in particolare l’occhio sinistro tumefatto, compreso altre tumefazioni alle orecchie ed ecchimosi alla gamba sinistra e al braccio destro. Cosa gli è accaduto? Il detenuto ha raccontato all’avvocato che sarebbe stato aggredito venerdì scorso dal personale della polizia penitenziaria in due diverse occasioni, alla mattina e al pomeriggio, mentre era rinchiuso in cella di isolamento. L’avvocato spiega che Tamarisco già da alcuni giorni aveva avuto delle discussioni accese con gli agenti, motivo per il quale aveva subito il provvedimento disciplinare che dispone il suo isolamento.

L’avvocato si è esposto per primo, ha denunciato subito e con l’esposto ai carabinieri ha chiesto «l’immediata apertura di un provvedimento che possa chiarire quanto accaduto», ma soprattutto chiede che «vengano accertate le condizioni di salute

del signor Domenico Tamarisco attraverso la nomina di un medico». Sì, perché il detenuto ha riferito all’avvocato di non essere stato sottoposto a una Tac o comunque a cure mediche dirette a verificare le sue condizioni di salute. A quel punto l’avvocato, dopo aver fatto un esposto ai carabinieri, ieri si è recato in procura per fare richiesta urgente di un medico per cristallizzare la situazione delle lesioni procurate. Cosa è accaduto per davvero nel carcere di Tolmezzo? Non possiamo saperlo. L’azione penale è obbligatoria e competerà alla magistratura verificare cosa sia davvero successo e a cosa sono dovute le lesioni che presentava il detenuto.

Il carcere di Tolmezzo nasce il 30 gennaio del 1992. La Casa Circondariale venne destinata alla popolazione femminile e maschile appartenente al circuito della media sicurezza. Nel 1999 fu soppressa la sezione femminile. Dal 2014 l’istituto è destinato ai detenuti maschili appartenenti al circuito dell’alta sicurezza legati alla criminalità organizzata. Il carcere ha anche una sezione dedicata al 41 bis. L’anno scorso il Garante nazionale delle persone private della libertà ha constatato la presenza di sette persone non detenute, ma internate. Parliamo di persone che avevano finito di scontare il carcere duro, ma che alla fine della pena sono stati raggiunti da una misura di sicurezza da espletare sempre al 41 bis.

Intanto, attraverso le pagine del Dubbio, siamo arrivate a tre segnalazioni di presunti pestaggi avvenuti nelle carceri italiane. Uno al carcere di San Gimignano e l’altro al Mammagialla di Viterbo. La giustizia farà il suo corso per accertare la verità, ma non è un buon segnale.

Damiano Aliprandi

da il dubbio

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