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L’amministrazione comunale di Lecce querela i cittadini non allineati

COMUNICATO CONGIUNTO DEL “COLLETTIVO TERRA ROSSA” E DELLA “RETE TERRITORIALE DEI CONFLITTI”

Il “Collettivo Terra Rossa” e la “Rete Territoriale dei Conflitti” denunciano un atto gravissimo accaduto di recente. La Giunta Comunale di Lecce ha deciso di querelare il giornalista Danilo Lupo per un post di solidarietà al CSOA Terra Rossa (che incolliamo di seguito) pubblicato il 5 Maggio sulla sua pagina facebook dopo lo sgombero coatto avvenuto per volontà del Comune.

Stamattina a Lecce è stato sgomberato il centro sociale Terra Rossa: l’immobile è tornato nelle mani del sindaco di Lecce, che ora può riconsegnarlo al degrado al quale l’avevano strappato i volontari. 
La loro colpa, se ho capito bene, è di averlo ripulito. Senza chiedere il permesso. Di aver impedito che i tossici continuassero a bucarsi in giardino. Senza chiedere il permesso. Di aver offerto servizi al quartiere e alla città. Senza chiedere il permesso. Soprattutto di essersi occupati di una periferia fuori dalla campagna elettorale. E senza chiedere il permesso.
Così i reati contestati, sulla base del verbale stilato dal Comune di Lecce, sono quelli di occupazione abusiva e di (udite udite) imbrattamento di un bene pubblico.
Perché a quanto pare nel Comune di Lecce puoi fare tutto. Puoi occupare abusivamente una casa popolare. Basta avere il permesso dell’assessore. Puoi comprarti i pezzi migliori del patrimonio comunale. Basta avere il permesso del sindaco. E puoi imbrattare la città di pali e di fili. Basta avere il permesso della massoneria.
Che stupidi, questi ragazzi del Terra Rossa. Ancora non hanno capito che non c’è reato più imperdonabile dell’indipendenza. Specie in una città nella quale, per farti i cazzi tuoi e farla franca, ti basta chiedere il permesso”.

Leggendo le parole di Danilo Lupo, che ancora ringraziamo per la sua solidarietà, non possiamo non rilevare la grande verità che disvelano. Nel post si fa riferimento a due inchieste della magistratura: la prima relativa alla questione dei filobus in cui il progettista pare fosse stato contattato tramite le aderenze massoniche del consulente della ex Sindaca; la seconda relativa invece alla questione delle case popolari che vede indagati due assessori attualmente in carica, uno dei quali determinante nella decisione di sgomberare il Terra Rossa e che oggi sgambetta per raccogliere lo scettro di Perrone. Si fa poi riferimento al piano di alienazioni dei beni pubblici comunali, questione di per sé priva di rilievo penale, ma comunque criticabile in una normale dialettica democratica.

Il Sindaco e i suoi assessori giustificano lo sgombero del Terra Rossa attaccandosi alla questione legalitaria relativa all’atto di disobbedienza civile attraverso l’occupazione dell’immobile di proprietà pubblica, ma zittiscono coloro che fanno notare le ambiguità di questa amministrazione su questioni di ben più grande rilevanza urbanistica e patrimoniale.

Danilo si limita a scrivere ciò che tutti sanno in città anche se non tutti hanno il coraggio di denunciarlo.

Noi abbiamo questo coraggio.

L’Amministrazione comunale a Lecce agisce nella più assoluta opacità, altro che trasparenza delle procedure! Il potere politico in questa città è fortemente legato a un sistema paludoso che si concretizza nell’intreccio sommerso di legami prepolitici tra famiglie e gruppi che esprimono i poteri forti di questo territorio.

Noi questo lo denunciamo con forza. Così come denunciamo l’atteggiamento arrogante e autoritario di una amministrazione che all’impegno civico dei suoi cittadini e al mutualismo solidale che si praticava al Terra Rossa preferisce degrado e abbandono.

Abbiamo sempre dichiarato che avremmo lasciato l’ex asilo ‘Angeli di Beslan’ di buon grado se il Sindaco e l’assessore Monosi ci avessero garantito la riapertura dell’asilo nido fornendoci una data certa di inizio lavori. Ma così non è stato. Hanno preferito uno sgombero coatto ricorrendo ai magistrati e non offrendo al momento alcuna alternativa d’uso per quello spazio che dal giorno dopo, come denunciato dai cittadini, è tornato al degrado precedente alla nostra occupazione.

Hanno preferito sgomberarlo in un periodo ancora relativamente distante dalla campagna elettorale, nella speranza che il Vaso di Pandora che con la nostra azione avevamo scoperchiato fosse richiuso da indifferenza e oblio. Ma così non è stato.

Da tutta Italia, e soprattutto da Lecce, abbiamo ricevuto solo gesti di solidarietà, mentre loro hanno ricevuto solo critiche. Non se lo sarebbero mai aspettato. I cittadini di Lecce vogliono la riapertura del Terra Rossa.

Ma questo non basta. Ora denunciano i cittadini che esprimono un sacrosanto diritto di critica. Stiamo al paradosso di un potere chiuso e arrogante che invece di raccogliere le critiche e farne tesoro preferisce zittirle. A Lecce, evidentemente, il centrodestra è abituato a vincere facile, a non essere messo in discussione. Ma ora la musica è cambiata.

I cittadini stanno aprendo gli occhi e il Terra Rossa è al loro fianco.

Firma la petizione a sostegno del Terra Rossa (clicca qui)

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