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La dottrina estiva di Minniti. Dopo Bologna, sgomberi a Roma e Milano

Decine di blindati e di reparti della celere per sgomberare 80 nuclei famliari dell’occupazione abitativa di Cinecittà a Roma. A Milano in corso lo sgombero del centro sociale Soy Mendel.

Non si ferma l’ondata di sgomberi a Roma all’alba sono iniziate le operazioni di sgombero dell’occupazione abitativa di via Umberto Quintavalle 88 a Cinecittà dove avevano trovato alloggio 80 nuclei familiari che per ore hanno resistito. Si tratta di uno stabile di proprietà della banca Monte dei Paschi di Siena e la scorsa settimana aveva già subito il distacco dell’acqua e dell’elettricità.

Alcuni occupanti sono infatti saliti sul tetto barricando i piani dello stabile. Solo dopo 5 ore di resistenza sotto il sole le forze dell’ordine sono riuscite ad arrivare sul tetto ed eseguire lo sgombero.

Uno sgombero violento con schiaffi e manganellate anche nei confronti di donne e bambini presenti. Nel frattempo, una volta diffusa la notizia dello sgombero si è formato un folto presidio con circa 300 solidali all’esterno dell’edificio. Altri attivisti del diritto all’abitare hanno invece occupato la chiesa in piazza Don Bosco e sono stati sgomberati anche loro pochi istanti fa. La sola soluzione avanzata dall’amministrazione è lo smembramento dei nuclei familiari con l’alloggio per 30 persone su, come detto 80 nuclei familiari.

Chi ha difeso fino allo stremo l’ultima casa possibile per la propria vita precaria è stato anche arrestato (11 persone) e denunciato (37). Per protesta il movimento per il diritto all’abitare ha occupato la chiesa in piazza SS Apostoli. Prima 80 persone avevano occupato la chiesa Don Bosco, la celere li ha sgomberati. Oltre alla scarcerazione degli arrestati il movimento per la casa chiede «una soluzione vera e comportamento degno delle istituzioni statali». Assente qualsiasi esponente del comune e della giunta Raggi (Cinque Stelle).

La corrispondenza per Radio Onda d’urto da Roma di Alessia di Degage. Ascolta o scarica

A Milano terzo sgombero in meno di tre anni per le compagne e i compagni di Soy Mendel, realtà autogestita milanese che nasce attorno all’esperienza di lotta “No Canal”.
Polizia, polizia municipale e carabinieri nella mattina del 10 agosto si sono presentati in via Fratelli Zoia e hanno sgomberato il campo sportivo liberato nell’ottobre del 2016.

La scusa alla base dello sgombero è l’assegnazione temporanea dell’area ad una società sportiva. Il campo da calcio era abbandonato da anni. Le richieste delle società sportive rimanevano in un cassetto: poi è arrivata l’occupazione e l’esigenza di dare una risposta legalitaria. Arrivata in una calda mattinata di agosto.

Per la seconda volta spazi pubblici occupati da Mendel diventano oggetto di bandi e assegnazioni di spazi lungamente dimenticati dalle amministrazioni pubbliche.

Prima la giunta Pisapia poi quella Sala hanno risposto alle questioni poste dal centro sociale con gli sgomberi ma non con la vitalizzazione del quartiere di Baggio, quartiere vivo e attivo grazie alle iniziative dal basso.

L’estate 2017 continua a far parlare di se per gli sgomberi.

Gli attivisti e le attiviste di Soy Mendel si sono organizzati in presidio nei pressi dello spazio per tutta la giornata. Il racconto a Radio Onda d’Urto di  un compagno ascolta o scarica

(seguiranno aggiornamenti)

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